Turismo, le aree interne chiave per destagionalizzare gli arrivi

L’assessore regionale in visita a Caserta lancia la sfida: “Valorizziamo le identità. Il Codice unico delle strutture ricettive lo strumento per combattere l’abusivismo”

Felice Casucci

NAPOLI – La Campania ha vissuto una stagione turistica estiva eccellente, molte le misure messe in campo dalla Regione per rilanciare e innovare l’intero comparto tentando di non lasciare indietro nessuno. Il lavoro avviato continua, così come racconta l’assessore al ramo Felice Casucci, per rendere competitive e attrattive tanto la fascia costiera che le aree interne.

Assessore a Caserta per parlare di aree interne, quali i progetti e quali le prospettive?

Uno degli obiettivi che ci poniamo adesso, dopo il successo legato all’estate, è quello di arricchire l’offerta turistica in termini di destagionalizzazione e quando si parla di destagionalizzazione si parla di aree interne poiché le aree costiere chiudono mentre quelle interne nel periodo non estivo hanno forti opportunità di essere il vero valore aggiunto del turismo regionale. La Campania come la Sicilia è una regione ricca di modelli di turismo alternativi, dall’enogastronomico a quello sportivo passando per quello naturalistico o legato ai beni culturali, più riusciamo ad integrare tali modelli più riusciamo a valorizzarli. Il turismo è un’opportunità per le aree interne che non devono essere trasformate in un luna park, ma essere valorizzate nella loro identità.

In che modo crede si debbano utilizzare le risorse del Pnrr per rafforzare un settore strategico come quello turistico in Campania?

Per utilizzare al meglio i fondi del Pnrr è fondamentale coordinarsi col livello nazionale e individuare strumenti che siano coerenti con le misure nazionali evitandone la sovrapposizione. Ci muoveremo con la promozione turistica delle imprese e delle destinazioni turistiche con un’unica piattaforma e un unico sistema informativo. Intanto speriamo di poter rifinanziare la misura di sostegno delle micro, piccole e medie imprese della filiera industriale turistica, pensata per rilanciare la filiera ricettività e l’offerta, che prevede un contributo a fondo perduto pari al 60%. A questo si aggiungono altre misure già avviate come quella relativa agli stabilimenti balneari che hanno avuto l’esenzione del 50% della sovraimposta regionale.

Sostegno alle strutture alberghiere ed extralberghiere, ma come vi siete organizzati per le locazioni turistiche brevi?

Abbiamo deciso, proprio per garantire la qualità dell’offerta turistica e lottare contro l’abusivismo ricettivo l’attribuzione e rilascio del Codice Unico Identificativo delle Strutture Ricettive e questo per evitare che le locazioni turistiche brevi facciano concorrenza sleale alle strutture riconosciute.

In cosa consiste la polizza assicurativa per i turisti stranieri di cui si parla e in che modo sta incidendo sul comparto?

Stiamo provando a garantire ai turisti stranieri, attraverso l’utilizzo di risorse nazionali, una polizza assicurativa che possa coprire i costi di eventuali problemi, per esempio, legati al Covid piuttosto che a incidenti o furti in cui un turista straniero può trovarsi. In pratica, in caso di necessità i turisti stranieri potranno farsi rimborsare le spese di carattere straordinario. Si tratta di un provvedimento nazionale abbastanza recente che attribuisce alle regioni un’entità economica per il premio di polizza regionale. Bisogna fare una gara per individuare il broker e poi la polizza varrà per tutte le strutture.

Recuperare le perdite causate dall’emergenza pandemica e creare sviluppo e occupazione. Come raggiungere questo obiettivo?

Avvalendosi di progetti strategici, del fondo rotativo che consentirà investimenti cospicui sul turismo, e di tutti i finanziamenti e gli incentivi a disposizione per esempio per la digitalizzazione e per l’accessibilità che riguardano anche i tour operator e le agenzie di viaggio. C’è il bando per le guide turistiche. Si pensa a strategie a lungo termine che consentano di recuperare sì le perdite dovute al Covid, ma anche di creare sviluppo ed essere sempre più competitivi sul mercato.

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