Ucraina, von der Leyen dal Papa: “Impegno comune per la fine della guerra”. Salta il viaggio in Africa

La crisi in Ucraina e l'impegno comune a porre fine al conflitto, senza trascurare le sue conseguenze alimentari e gli aspetti umanitari.

European Commission President Ursula von der Leyen shows her EU Digital Covid Certificate as she gives a press statement on the new COVID-19 digital travel certificate at the European Commission headquarters in Brussels, Wednesday, June 16, 2021. (Johanna Geron/Pool Photo via AP)

CITTA’ DEL VATICANO – La crisi in Ucraina e l’impegno comune a porre fine al conflitto, senza trascurare le sue conseguenze alimentari e gli aspetti umanitari. Questi i temi principali al centro dell’incontro avvenuto stamattina in Vaticano, al Palazzo Apostolico, dove la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stata ricevuta da Papa Francesco e, a seguire, dal cardinale Pietro Parolin accompagnato da monsignor Paul Richard Gallagher.

Dopo aver incontrato nel suo primo giorno di tappa a Roma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, tra l’apertura della conferenza ‘Reconstructing the Future for People and Planet’, organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze, e l’inaugurazione al Maxxi del Festival sul Nuovo Bauhaus Europeo, von der Leyden ha sottolineato di essere stata “veramente felice di incontrare di nuovo Sua Santità il Papa a Roma oggi. Siamo uniti a coloro che soffrono della distruzione in Ucraina. Questa guerra – ha scritto su Twitter – deve finire, riportiamo la pace in Europa”.

Nel corso del colloquio, durato circa venti minuti, il Santo Padre ha donato a von der Leyen una fusione in bronzo raffigurante due mani che si stringono, sullo sfondo del colonnato di San Pietro, con una donna con bambino e una nave di migranti e la scritta ‘Riempiamo le mani di altre mani’, i volumi dei documenti papali, il messaggio per la Pace di quest’anno, il documento sulla Fratellanza Umana, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della Lev e il volume della Casa Pontificia. La presidente della Commissione europea ha invece fatto dono al Papa di un volume sulla scuola Bauhaus e la foto di un progetto dedicato all’urbanistica sostenibile.

Qualche ora dopo l’incontro, Papa Francesco – tramite la Sala Stampa vaticana – ha fatto sapere che il viaggio in Africa previsto dal 2 al 7 luglio sarà posticipato “a nuova data da definire”. Una decisione, si spiega, presa “con rammarico” ma dettata dalla “richiesta dei medici” e per “non vanificare i risultati delle terapie al ginocchio tuttora in corso”. Visita dunque slittata sia in Repubblica Democratica del Congo che in Sud Sudan, con un altro viaggio in programma subito dopo in Canada e che a questo punto potrebbe essere non più così scontato.

di Giusi Brega

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