Ue, il Ppe sceglie il suo candidato: favorito il tedesco Weber

I due in corsa a Helsinki sono molto diversi, ma sono amici e condividono le stesse posizioni. Nel loro unico dibattito hanno accuratamente evitato lo scontro e uno degli argomenti più critici

Chairman of the EPP Group, Manfred Weber arrives at 10 Downing Street ahead of talks with Prime Minister Theresa May. PRESS ASSOCIATION Photo. Picture date: Wednesday November 15, 2017. See PA story POLITICS Brexit. Photo credit should read: Stefan Rousseau/PA Wire

HELSINKI (LaPresse/AFP) – Il Partito popolare europeo, riunito a Helsinki, sceglie il suo leader per le elezioni europee di maggio. Grande favorito il tedesco Manfred Weber. Salvo enormi sorprese, i 758 delegati del Ppe dovrebbero dare la preferenza al 46enne bavarese contro il finlandese Alexander Stubb, 50 anni.
Weber potrebbe rivendicare la successione a Jean-Claude Juncker per la presidenza della Commissione europea. Se i popolari rimarranno la prima forza nel Parlamento europeo dopo le elezioni.

Ue, Weber alla guida del partito popolare europeo?

Grande conoscitore dei meccanismi europei, ma senza alcuna esperienza governativa in Germania, Weber ha promesso nel suo ultimo discorso prima del voto di “costruire un’Europa più unita, più protettiva e più ambiziosa”. Il bavarese, che è a capo del gruppo Ppe al Parlamento, si è presentato come un moderato in grado di superare le divisioni di questa formazione, che sta perdendo terreno contro il populismo sullo sfondo della crisi migratoria.

La carica di presidente della Commissione, occupata dal 2004 senza interruzioni da un membro del Ppe, fa parte della grande partita che seguirà le elezioni europee organizzate dal 23 al 26 maggio, con in ballo i ruoli chiave delle istituzioni Ue; Parlamento europeo, Bce, Alto rappresentante per la politica estera.

La corsa con il finlandese Alexander Stubb

I due in corsa a Helsinki sono molto diversi, ma sono amici e condividono le stesse posizioni. Nel loro unico dibattito hanno accuratamente evitato lo scontro e uno degli argomenti più critici: il posto nel Ppe di Viktor Orban e del suo partito Fidesz, accusati di minare i valori europei, in particolare sull’accoglienza dei migranti. Il loro stile è però radicalmente diverso.

Il finlandese, molto disinvolto, ha dimostrato le sue abilità linguistiche parlando francese, tedesco e inglese e ha divertito la platea con una serie di battute. Il bavarese, più discreto e abile nel coltivare la sua rete nell’ombra, è stato molto più applaudito di Stubb raccogliendo anche una standing ovation alla fine del suo discorso, quando ha promesso la difesa dei valori europei come cristiano-democratico.

Una vittoria difficile da prevedere

Chi la spunterà dei due non è comunque certo di diventare il prossimo presidente della Commissione europea; dovrà essere in grado di raccogliere i voti di diverse famiglie politiche che saranno al Parlamento europeo. Il Ppe e i socialdemocratici hanno attualmente una maggioranza del 55%, ma i sondaggi prevedono la fine di questo dominio.

Possibili alternative in Europa

Nuove alleanze dovranno essere formate e potrebbero aprire la strada a un’altra personalità che possa raccogliere la maggioranza nell’emiciclo. Tra i nomi che circolano anche quelli della commissaria europea per la Concorrenza, la danese Margrethe Vestager, membro dell’Alleanza dei liberali e dei democratici europei (Alde), e il francese Michel Barnier, vicepresidente del Ppe e capo negoziatore dell’Ue per la Brexit.

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