Ue, la crisi di governo riapre la partita commissario: in pole c’è Moavero

Intanto la Lega ha presentato una mozione di sfiducia al presidente Giuseppe Conte

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 12-02-2019 Roma Politica Camera dei Deputati - Comunicazioni del Governo sulla situazione in Venezuela Nella foto Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi Photo Roberto Monaldo / LaPresse 12-02-2019 Rome (Italy) Chamber of Deputies - Government communications on the Venezuela situation In the pic Enzo Moavero Milanesi

ROMA – Ma ad andare a Bruxelles, alla fine, sarà Garavaglia o Centinaio, Moavero o addirittura Conte? Con la crisi di governo si è riaperta la partita per la nomina del commissario europeo, ed è tornato ad impazzare il toto-nomi: quale sarà la persona indicata dall’esecutivo (sfiduciato dalla Lega) per la Commissione guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen?

I nomi proposti dalla Lega

Nel tentativo di rispondere, bisogna fare un passo indietro. Prima che la situazione precipitasse, e Salvini dichiarasse chiusa l’esperienza del governo giallo-verde, il premier Giuseppe Conte gli aveva chiesto di indicare un nome da sottoporre a von der Leyen. Il premier, peraltro, ripete che l’Italia può ambire al prestigioso portafoglio economico della Concorrenza.

In realtà il Carroccio, che in sede europea non ha appoggiato la nomina di von der Leyen, dubita che l’Italia possa ottenere questa delega. Sarebbe più probabile, invece, un portafoglio minore, magari l’Agricoltura, che comunque avrebbe ripercussioni positive per il nostro Paese. Per questo Salvini aveva fatto dato due nomi a Conte: il viceministro all’Economia Massimo Garavaglia e il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio. La doppia candidatura servita proprio per coprire l’uno o l’altro portafoglio, in settore economico oppure agricolo.

La mozione di sfiducia al premier Conte

Adesso, però, la Lega ha presentato una mozione di sfiducia al presidente Giuseppe Conte. Resterà l’intesa per presentare un nome del Carroccio? Il premier, che ha già iniziato a punzecchiare il suo vice Salvini, potrebbe fare altre scelte.

In pole c’è Moavero

Il più papabile a diventare commissario potrebbe quindi essere l’attuale ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Tutto il suo curriculum lo rende molto apprezzato a Bruxelles: ha studiato al Collegio d’Europa di Bruges, è stato capo di gabinetto del commissario Mario Monti, quindi vicesegretario generale dell’intera Commissione dal 2002 al 2005.

Le ipotesi in ottica Ue

Un’altra ipotesi, più spericolata, è immaginare che lo stesso premier Conte – ormai esaurita la sua esperienza di governo – possa entrare a far parte della squadra di von der Leyen. Il presidente del Consiglio, però, gode di una certa popolarità e potrebbe giocarsi le carte candidandosi a Roma, magari per dare una mano ad un Movimento 5 Stelle in affanno. La neo-presidente della Commissione europea, per di più, vorrebbe una squadra che sia composta al 50% da donne. Il nome finale, quindi, potrebbe essere femminile.

L’Ue è in attesa

Ad ogni modo, gli altri Paesi europei si attendono un’indicazione entro lunedì 26 agosto, quando il governo Conte dovrebbe essere già sfiduciato dal Parlamento, e forse un altro esecutivo inizierà ad affacciarsi per gestire la stagione elettorale. Certo, fonti a Bruxelles sottolineano che la scadenza non è un ultimatum legale, ma sarebbe meglio non aspettar troppo: von der Leyen vorrebbe incontrare il candidato prima delle audizioni di settembre e il voto degli eurodeputati sulle nomine, che si terrà in ottobre. L’inizio dei lavori della nuova Commissione è previsto per il 1 novembre.

(LaPresse/di Matteo Bosco Bortolaso)

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