Usa, popolarità di Trump mai così alta fra boom economia e Russiagate

Secondo il sondaggio Gallup sulla seconda metà di aprile, la popolarità del tycoon è passata al 46%

AFP / Nicholas Kamm in foto il Presidente USA Donald Trump

MILANO – La popolarità del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non è mai stata così alta nei due anni del suo mandato. Nella seconda metà di aprile ha raggiunto il 46%. Ma Trump rimane anche, secondo l’analisi di Cnn, l’unico inquilino della Casa Bianca della storia moderna a non aver mai superato il 50% di apprezzamento nelle rilevazioni di Gallup, condotte settimanalmente. Al centro del risultato del magnate c’è l’economia forte, che ha spinto anche parte dell’elettorato democratico a elogiare il suo operato. Nonché la diffusione del rapporto sul Russiagate (o, meglio, le dichiarazioni del ministro della Giustizia William Barr), per cui non c’è stata collusione dello staff elettorale di Trump con Mosca.

Secondo il sondaggio Gallup sulla seconda metà di aprile, la popolarità del tycoon è passata al 46%. Un punto in più rispetto al 45% della prima parte del mese. È il dato più alto registrato durante il mandato di Trump dal gennaio 2017, nel sondaggio condotto su 1.024 adulti in tutta la nazione dal 17 al 30 aprile, con margine d’errore del 4%.

Tra i repubblicani intervistati, il 91% attribuisce al magnate una valutazione positiva del suo operato, un punto al di sotto del record del novembre scorso. Tra i democratici, il 10% esprime approvazione per il suo lavoro. Cnn sottolinea come questo dato sia ancor più significativo del precedente. Perché è qui che Trump ha più migliorato il proprio risultato: a marzo solo il 4% elogiava il suo mandato, cresciuto di 6 punti nel mese successivo. Fra gli indipendenti, la popolarità è passata dal 33% di marzo al 39 di aprile.

A contribuire alle valutazioni positive sono i buoni risultati economici, come il 3,2% di crescita registrata nel primo trimestre, oltre le attese degli analisti. Sembra non aver sinora danneggiato Trump la tensione sul rapporto del superprocuratore Robert Mueller, mai diffuso non ‘redatto’, cioé senza parti censurate. Le conclusioni parziali dovulgate hanno rivelato che non c’è stata collusione provata con i russi. Ma anche l’elenco di 10 presunti tentativi di Trump di ostacolare le attività degli investigatori.

Il dossier Russiagate è bollente in questi giorni. IDem vogliono che l’attorney general consegni loro la versione integrale delle 448 pagine, dopo che si è rifiutato di comparire davanti alla commissione Giustizia della Camera, controllata dai Dem. Per questo, la commissione ha in programma mercoledì un voto sull’accusa a Barr di oltraggio al Congresso. Il voto potrebbe tuttavia non avvenire, se il ministro facesse un passo avanti e si piegasse all’ingiunzione. In parallelo c’è anche attesa per l’audizione di Mueller, che dovrebbe avvenire il 15 maggio davanti alla stessa commissione.

(LaPresse)

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