Vacanze ecologiche, le regole d’oro

Non mettere troppe cose in valigia, vivi il luogo e mangia cibo locale. Evita la crociera, il treno è il mezzo che inquina meno. Occhio alle creme solari che possono danneggiare l’ecosistema marino

NAPOLI – L’estate è senza dubbio la stagione delle vacanze. Tutti amiamo viaggiare, esplorare posti da sogno, fare nuove amicizie e conoscere culture diverse dalla nostra. Purtroppo però viaggiare può costare molto all’ambiente. Emissioni da mezzi di trasporto, utilizzo di prodotti monouso e in travel size, notti in albergo. Spostarsi per le vacanza inquina. Dobbiamo pensare che ogni chilometro che facciamo, per raggiungere la nostra meta, aumenta di fatto l’impronta ambientale che ci lasciamo dietro innalzando il livello di inquinamento nel mondo. Possiamo fare molto per ridurre l’impatto ambientale dei nostri viaggi. Scopriamo come.

Il treno è più green
Per prima cosa pensiamo bene al mezzo di trasporto che vogliamo usare. Il treno è senza dubbio il mezzo di trasporto amico dell’ambiente. Produce soli 44 grammi di CO2 per chilometro percorso: navi e aereo a parità di tratta inquinano fino al 91% in più. Se proprio non possiamo rinunciare all’aereo cerchiamo di ridurre il numero di scali. Sebbene sia più costoso, volare senza scalo riduce la quantità di carbonio emessa dall’aereo effettuando meno decolli e atterraggi. Il mezzo meno ecologico per le vacanze è la nave da crociera. Oltre ad inquinare l’aria con le emissioni, queste enormi navi sono le principali responsabili della distruzione delle barriere coralline. Una volta raggiunta la nostra meta non ci spostiamo con auto o motorini. Meglio muoverci a piedi o in bici, oppure orientarci su autobus di linea.

No alle ‘travel size’
In aereo siamo obbligati a portare dietro trucchi e creme in versione mignon per le rigide restrizioni legate al bagaglio a mano, ma se ci spostiamo con altri mezzi evitiamo di acquistare i prodotti in ‘travel size’. Sono più piccoli, usandoli perdiamo molto più prodotto che viene trattenuto all’interno, insomma inquinano molto di più e danno vita a sprechi maggiori. Se proprio non vogliamo portarci dietro creme e detergenti in taglia normale possiamo trasferirli in piccoli barattoli di vetro, da lavare e riutilizzare una volta terminati i prodotti.

Occhio alle creme solari
Purtroppo molti solari contengono ingredienti che fanno male all’ecosistema. Quando entriamo in acqua, dopo aver spalmato la crema sulla nostra pelle, rilasciamo sul bagnasciuga delle sostanze che minacciano flora e fauna marine. Alcuni componenti chimici sono ritenuti responsabili dell’avvelenamento dei mari. Un esempio è l’ossigenzone, un derivato del benzene ma ci sono anche altri petrolati e ingredienti inquinanti. Per non danneggiare i mari dobbiamo scegliere una crema solare naturale senza sostanze chimiche, o “reef friendly”. Esistono in commercio molte alternative ecocompatibili e naturali, biologiche, attente ai materiali di imballaggio e anche all’impatto sul pianeta e sulla pelle.

Valigia piccola e leggera
Più il mezzo di trasporto pesa, più emissioni di CO2 produce. Per questo cerchiamo di partire con un bagaglio piccolo e leggero, che è più comodo e anche più ecologico. Facciamo l’errore di trascinarci dietro troppi indumenti, che puntualmente non useremo. Proviamo a comporre i completi da indossare prima di partire e mettiamo capi che possiamo indossare più volte. Un solo paio di scarpe basta.

Mangia cibo del posto
Una regola d’oro da seguire sempre, e non solo in vacanza, è quella di mangiare cibo di stagione e rigorosamente a chilometro zero. Mangiare alimenti locali riesce a realizzare un risparmio di CO2 sul trasporto dei prodotti dal luogo di produzione a quello di villeggiatura. In questo modo inquineremo meno. Per la salvaguardia delle specie ittiche dobbiamo stare attenti anche alle regole di pesca attive sui vari territori dello Stivale. I datteri di mare sono vietati dalla legge sempre. I tartufi di mare sono off-limits dal 1 giugno al 31 luglio mentre per i crostacei, come aragoste, astici e granseola è prevista una sospensione a partire dal 1 settembre fino a fine di febbraio. Dal 2020 che è vietata in tutta Italia la pesca dell’anguilla, nel periodo che va dal 1 gennaio al 31 marzo.

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