Vaccini, De Luca fa il bullo e Figliuolo lo rimette in riga

Lo scontro sui vaccini. Il commissario ribadisce: si procede per fasce d’età, non per categorie

Napoli – Sul piano vaccinale in Campania non c’è nessuan certezza, le dosi scerseggiano e il presidente Vincenzo De Luca non trova di meglio che vestire di nuovo i panni dello Sceriffo. Per capire quanto sia critica la situazione basti pensare che da ieri l’Asl di Avellino ha ripreso le vaccinazioni sospese per due giorni, ma solo (come dichiarato ieri dal direttore generale Maria Morgante) grazie alla solidarietà delle altre aziende sanitarie della Campania, alle quali stato chiesto alle altre Asl di cedere parte delel loro scorte. Solo grazie a queusta “colletta” si è riusciti a riprendere le operazioni, che dovrebbero proseguire anche oggi: la nuova fornitura non è attesa prima di domani.

Quanto alle liste di attesa per i vaccini, l’ordinanza del commissario straordinario per l’emergenza Covid-189 Vincenzo Figliuolo parla chiaro: per le vaccinazioni, una volta smaltite le categorie fragili, si procede per fasce d’età. L’operazione-spot annunciata da De Luca venerdì scorso, con l’immunizzazione di massa per i residenti nelle isole del golfo di Naopoli, resta quindi un annuncio a vuoto.

Finita qui? Macché: il governatore continua a pensare che la Campania sia uno Stato indipendente e insiste sulle inoculazioni per categoria: “Non intendiamo procedere per fasce di età. Se decidiamo di andare avanti solo per fasce di età, quando avremo finito l’economia italiana sarà morta”. E ha minacciato di non partecipare più alla conferenza Stato-Regioni (a Roma staranno tremando). Affermazioni che nella migliore delle ipotesi sono inutili, nella peggiore possono essere fuorvianti.

E alla fine Figliuolo ha perso la pazienza davanti alle sparate da bullo di De Luca: venerdì aveva risposto con i fatti, vale a dire con l’ordinanza, ieri ha replicato direttamente e facendo espresso riferimento alle parole del Governatore. “Con riferimento alle dichiarazioni del Presidente della Regione Campania – si legge in una nota – il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid ribadisce che la campagna vaccinale deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all’Ordinanza numero 6, che indica le categorie prioritarie di persone da proteggere dal Covid 19.
L’obiettivo è quello di mettere al sicuro le persone fragili e le classi di età più anziane, che sono le più vulnerabili all’infezione. Più celermente si concluderà questa fase, prima si potrà procedere a vaccinare le categorie produttive”.

E le parole di De Luca non hanno dato fastidio soltanto al commissario: “In un momento delicato per la nostra regione – ha commentato il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci – stretta dall’essere una delle poche in zona rossa e dal rischio di un’implosione sociale per le tante difficoltà e contraddizioni dovute alle chiusure delle attività economiche e commerciali, stabilire criteri di priorità ulteriormente divisivi generando un nuovo scontro istituzionale con il governo Draghi, getta nello sconforto i cittadini e i lavoratori della nostra regione”.

“Ci auguriamo che il confronto sulla sanità, programmato per il prossimo 16 aprile con Cgil Cisl e Uil Campania – dichiara Ricci – affronti con chiarezza il tema del piano delle vaccinazioni anche alla luce della richiesta del presidente De Luca di approvare in tempi rapidi il vaccino russo Sputnik, sul quale sembra non siano state anche fornite le specifiche per l’autorizzazione all’Agenzia europea del farmaco che dovrà validare il farmaco che, solo successivamente, potrà ricevere il via libera dall’Aifa”.
E Franco Tavella, segretario generale del sindacato pensionati Spi Cgil, che già ieri, su “Cronache”, aveva chiesto di indagare sugli elenchi “oscuri” dei vaccinati della Regione, c adesso rincara la dose: “E’ necessario mettere in sicurezza gli anziani e salvare vite, prima che altre vittime si aggiungano ad una lista già tristemente lunga”.

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