Vaccini, Figliuolo: “Abbiamo le dosi, problema sarà convincere gli scettici”

"Il problema non sarà fare le dosi, ma convincere le persone che non hanno il vaccino a presentarsi, noi le dosi ce le abbiamo. Siamo al 90,3% che hanno avuto una dose o sono guariti. Il problema grosso, ora, è vaccinare quelli che non hanno mai visto il siero".

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse 04 novembre 2021 Roma, Italia cronacaConferenza Stampa Speranza - Figliuolo - LocatelliNella Foto Francesco Paolo Figliuolo DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE - Obbligatorio citare la fonte LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili

ROMA – “Il problema non sarà fare le dosi, ma convincere le persone che non hanno il vaccino a presentarsi, noi le dosi ce le abbiamo. Siamo al 90,3% che hanno avuto una dose o sono guariti. Il problema grosso, ora, è vaccinare quelli che non hanno mai visto il siero”. “La settimana scorsa, in cui si risentiva ancora del festivo, abbiamo raggiunto 3 milioni di somministrazioni di vaccino anticovid. Il target per la prossima settimana è di 540mila al giorno e a quella successiva arriveremo a 600mila. Possiamo assumere che in 20 giorni faremo dagli 11 ai 13 milioni di dosi, almeno 450mila al giorno di booster”. “Su una platea già vaccinata di 46,6 milioni circa, abbiamo fatto quasi 23 milioni di booster. Vuol dire che siamo quasi al 50% di quella platea e al 38% della popolazione generale, una percentuale che ci trova ai primissimi posti in Europa”. “L’obbligo di vaccino entrerà a pieno regime dal 15 febbraio, ma già entro il primo febbraio bisognerà aver fatto almeno una dose, questo spingerà in avanti la campagna. Ieri ho mandato circolare alle regioni per attivare delle finestre prioritarie per i non vaccinati”. “La variante Omicron è stata una variabile che ha scombussolato molto tutti i piani. I contagi sono tanti, legati però anche a molti tamponi, la media è di oltre 1,2 milioni al giorno. Ma fortunatamente la crescita delle ospedalizzazioni e delle terapie intensive è lineare. Le terapie intensive sono legate ai non vaccinati. L’anno scorso con un decimo di contagi avevamo il doppio delle ospedalizzazioni, la barriera dei vaccini ha funzionato, se viene un po’ bucata da Omicron questo non accade per la malattia grave, nei 120 giorni tiene molto”.

LaPresse

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