Voto a Napoli, Municipalità: Manfredi taglia gli uscenti

L’ex rettore ammette: “Fisiologico ci sia un dibattito”. In bilico Giannalavigna, Boggia e Perrella e l’approdo di Moschetti, Poggiani e De Luca. Vuole donne e volti nuovi ed è scontro: trattative difficili e Iv vuole la conferma di Paipais

NAPOLI – Comunali, ma non solo. In coda all’estate si voterà anche per scegliere per le Municipalità e soprattutto nel centrosinistra si discute su come affrontare questa sfida nella sfida. L’indicazione del candidato Gaetano Manfredi ai partiti è stata chiara: no agli uscenti. Parole che hanno creato fibrillazioni tra gli alleati. “E’ fisiologico nella discussione politica che ci sia un dibattito adesso. L’importante è che alla fine ci sia una sintesi e soprattutto che ci sia un’offerta politica di qualità”, ha spiegato ieri. Nella coalizione è entrata anche Europa Verde, c’è Centro democratico, ci sono i renziani.

E proprio questi ultimi non hanno gradito particolarmente il dibattito che si è tenuto all’hotel Terminus. Italia Viva, infatti, ha Apostolos Paipais tra i presidenti uscenti, che è sempre stato un oppositore dell’amministrazione do Luigi De Magistris. Motivi politici per non ricandidarlo, logica vorrebbe che si ripartisse dagli uscenti, non ce ne sono. E a più di qualcuno viene il dubbio che Manfredi non voglia esponenti politici che possano fargli ombra sui territorio, o che ci siano dei candidati che gli piacciano di più o di meno. E qui andiamo sul personale. Si vedrà. Il centrosinistra è sicuro di poter vincere in almeno sette Municipalità e quindi di poltrone da dividere ce ne sarebbero un bel po’.

E per il candidati sindaco c’è la possibilità di equilibrare le forze o accontentare questo o quel partito. Non c’è solo Paipais tra gli uscenti della coalizione. Lorenzo Giannalavigna (presidente della Nona Municipalità), deluchiano che è sceso in campo anche alle Regionali, dovrà avere una collocazione alternativa e il governatore dovrebbe fare in modo di garantirlo. Più defilato Salvatore Boggia, presidente nell’ambito sesto parlamentino, che sarà chiamato a farsi da parte e potrebbe entrare nelle liste per le Comunali. Da definire anche le posizioni di Ivo Poggiani, Francesco Chirico e Gianpiero Perrella. Il primo è uomo che ormai ha lasciato l’area di Dema e che potrebbe trovare spazio con Sergio D’Angelo.

E la sua posizione potrebbe essere importante nella trattativa tra il patron di Gesco e l’ex rettore. Chirico è in un momento complesso, aveva annunciato l’appoggio a Catello Maresca, salvo poi ripensarci e ora è a metà del guado. Anche Perrella è stato eletto con Dema e poi ha rotto con il sindaco di Napoli, facendo nascere uno scontro durissimo all’interno del parlamentino municipale che a più riprese ha cercato di portarlo alle dimissioni. Difficilmente sarà ricandidato. Tutta da scoprire, invece, la situazione di Maurizio Moschetti, che con Stanislao Lanzotti potrebbe entrare nella coalizione di Manfredi. Ma senza uno spazio politico significativo potrebbe anche fare scelte diverse.

E alla lista va aggiunto anche Paolo De Luca, presidente uscente del parlamentino del Vomero, che ha consumato il suo ‘divorzio’ da De Magistris e che potrebbe trovare spazio tra i giallorossi. Ma con il diktat che lo mette alla porta, il ragionamento si complica. E’ un’estate caldissima per tutti. E per l’ex rettore della Federico II trovare gli equilibri non sarà assolutamente facile, specie se tiene fede alla sua indicazione di tenere fuori gli uscenti e puntare su almeno cinque donne candidate alla presidenza delle Municipalità (e da tempo circola il nome di Enza Amato per Fuorigrotta-Bagnoli). Manfredi ha annunciato anche che si occuperà di riformare questi organismi. Una promessa già sentita in passato da altri e mai mantenuta. Per ora c’è da pensare alle poltrone. Ancora una volta.

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