Comunali a Napoli, il nome di Ruotolo divide il Pd

Veto deluchiano sul senatore, i giallorossi provano a stringere su Amendola

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 10-09-2020 Roma Politica Senato - Question time Nella foto Sandro Ruotolo Photo Roberto Monaldo / LaPresse 10-09-2020 Rome (Italy) Senate - Question time In the pic Sandro Ruotolo

NAPOLI – L’ipotesi di candidare Sandro Ruotolo a sindaco di Napoli spacca il Pd e manda in frantumi il “campo largo progressista”, con almeno la metà dei Dem che sperano di convincere Enzo Amendola a scendere in campo. Ore di altissima tensione quelle sull’asse Roma-Napoli: mentre Catello Maresca, candidato a sindaco del centrodestra, viaggia alla velocità della luce macinando incontri e riunioni, Pd e M5S sono fermi al palo. Veti incrociati, assenza di leadership, indecisione, stanno producendo il disastro annunciato: altro che accordo del bar. La corrente Dem che fa capo a Andrea Orlando, e della quale fa parte il giovane segretario napoletano del Pd Marco Sarracino, pur di andare contro il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, sembra disposta a perdere le elezioni del prossimo autunno. L’opzione-Ruotolo altro non è che uno schiaffo al governatore: il giornalista-senatore rappresenta infatti l’anello di congiunzione tra il Pd e l’esperienza amministrativa di Luigi De Magistris, e non a caso una sua eventuale candidatura farebbe sparire quella della nipote, Alessandra Clemente, con gli arancioni che si accoderebbero alla coalizione. D’altra parte, però, la candidatura di Sandro Ruotolo comporterebbe il disimpegno, se non l’ostilità, di De Luca stesso: non a caso, le liste civiche e moderate che fanno riferimento al governatore, Italia viva compresa, stanno in queste ore intensificando i contatti proprio con Maresca.

Per evitare il disastro, il Pd nazionale non ostile a De Luca, in queste ore, sta effettuando un pressing fortissimo su Enzo Amendola. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, ex ministro di Giuseppe Conte, è considerato a questo punto l’ultima carta da giocare per unire Pd, M5S, Leu e le civiche deluchiane. Amendola ha uno spessore internazionale, e il suo peso è cresciuto a dismisura durante l’esperienza di governo: ieri era a Bruxelles insieme a Mario Draghi, per rappresentare l’Italia al Consiglio europeo. Profondo conoscitore del Recovery plan, che ha contribuito a mettere a punto, Amendola è rimasto defilato dal totocandidati, soprattutto quando Pd, M5S e deluchiani sembravano orientati su Gaetano Manfredi. L’ex ministro, però, continua nella sua manfrina, ha declinato l’invito a candidarsi ma ha lasciato aperto uno spiraglio, continua a nicchiare e tentennare, con il risultato di far perdere la pazienza un po’ a tutti. Ecco perché, arrivati a questo punto, i big nazionali del Pd che non sono disposti a regalare Napoli al centrodestra pur di fare un dispetto a De Luca, stanno cercando di convincere Amendola a scendere in campo. I risultati di questo ‘corteggiamento’ li scopriremo prestissimo.

Intanto, in consiglio comunale, va registrato uno strano accordo proprio tra il Pd e Dema. Il capogruppo democrat, Aniello Esposito, è stato eletto presidente della commissione Infarstrutture e mobilità, grazie ai voti arancioni, in sostituzione del dimissionario Nino Simeone. Ha rivendicato l’operazione Mario Coppeto, consigliere comunale di Leu ma in maggioranza con Luigi De Magistris.
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