Occupazione, a rischio 500mila posti

Cgil, Cisl e Uil in piazza oggi a Napoli e il 28 a Roma: “Così il Sud muore”

NAPOLI (Diego Semola) – La proroga del blocco dei licenziamenti, a quanto pare, non ci sarà. Dal primo luglio in poi le aziende (non tutte e non in tutti i settori) avranno la libertà di licenziare dopo una anno e mezzo. Dall’autunno, infine, il blocco cadrà definitivamente. Confermata la possibilità per le imprese di utilizzare la cassa integrazione ordinaria, senza dover pagare le addizionali fino alla fine del 2021 ma con l’impegno a non licenziare. I sindacati sono sul piede di guerra. A livello nazionale lo scontro è ai massimi livelli. Per i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, secondo cui la posizione di Confindustria è “pericolosa”. Venerdì 28 i sindacati confederati scenderanno in piazza davanti al Parlamento. Trasportando la vicenda al Mezzogiorno d’Italia poi, in particolare in Campania, si preannuncia un momento nero sul fronte del lavoro. Cronache ha già trattato la vicenda in una precedente inchiesta, anticipando l’intenzione di Mario Draghi di non dar seguito alla proroga. I sindacati locali, annunciando la partecipazione di loro delegazioni alla protesta nazionale di venerdì, ribadiscono i rischi di desertificazione aziendale e sociale che rischiano la Campania e il Sud. “Siamo per la proroga al blocco. Sì, il rischio peggiore lo corre il Mezzogiorno. Basta guardare i dati sui beneficiari del Reddito di Cittadinanza e quello di emergenza”, spiega Gianpiero Tipaldi della Cisl di Napoli. “Viviamo già una grande emergenza per tutti quei lavoratori in nero o in ‘ zona grigia ‘ che non riescono ad accedere agli ammortizzatori sociali. Sbloccare i licenziamenti in questa fase rischia di triplicare il lavoro sommerso. Per le regioni a forte trazione turistica, penso al comparto alberghiero e alla ristorazione, sarà una spallata enorme”. Insomma, parole che non fanno presagire niente di buono. Gli fa eco Nicola Ricci, segretario campano della Cigl: “Si sta sottovalutando il problema in Regioni come le nostre. I dati sono già drammatici. C’è una platea di oltre mezzo milione di beneficiari della cassa integrazione (ordinaria e in deroga, ndr)”. Ricci aggiunge: “Non verranno licenziati tutti quelli che hanno ricevuto la Cig, è ovvio. Ma quella platea – sottolinea il sindacalista – può dare la dimensione del pericolo a cui andiamo incontro”. Sempre sul tema lavoro, questa volta per il fronte della sicurezza, oggi Cgil, Cisl e Uil della Campania scendono in piazza a Napoli. “Le ultime due vittime – sottolineano – il 12 maggio: un operaio di 34 anni e una donna di 50, nelle province di Avellino e Caserta. Ma in Campania si muore sul lavoro a tutte le età. Anche ad 80 anni”. Insomma, tra Roma e Napoli si annunciano giornate calde. Anzi caldissime e non per l’estate che incombe.

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