1 Maggio, Sella: “Lavoro è condizione di dignità e strumento di pace”

“Il lavoro, che oggi celebriamo in forma solenne, è la condizione essenziale per l’affermazione della dignità della persona e della sua libertà. Il buon lavoro, insieme alla buona impresa, è un formidabile strumento di progresso sociale, civile ed economico e, perciò stesso, un importante strumento di pace”.

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 18-01-2019 Roma Politica ABI. Presentazione del Volume di Guido Carli "Mercato, Europa, Libertà" Nella foto Maurizio Sella Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 18-01-2019 Roma (Italy) Politic ABI. Presentation of a Guido Carli book "Mercato, Europa, Libertà" In the pic Maurizio Sella

ROMA – Si è svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Celebrazione della Festa del Lavoro.

Nel Salone delle Feste, alla ricorrenza è intervenuto anche il Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Maurizio Sella: “Il lavoro, che oggi celebriamo in forma solenne, è la condizione essenziale per l’affermazione della dignità della persona e della sua libertà. Il buon lavoro, insieme alla buona impresa, è un formidabile strumento di progresso sociale, civile ed economico e, perciò stesso, un importante strumento di pace”.  In questo momento di crisi e incertezze per le filiere produttive del Paese, le imprese italiane hanno dimostrato la propria resilienza e una forte capacità di reinventarsi di fronte alle difficoltà. Anche le aziende dei Cavalieri del Lavoro sono riuscite a restare competitive e forti nel mercato, come ha evidenziato nel suo intervento il Presidente Sella: “Desidero portare qui la testimonianza di un recente rapporto elaborato da Crif Ratings, agenzia specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, su tutte le imprese dei Cavalieri del Lavoro. Anche in un anno di forte crisi come il 2020, viene segnalata una significativa propensione agli investimenti: oltre il 4% del fatturato rispetto a una media nazionale inferiore all’1%. Non solo, in un anno in cui la sostenibilità finanziaria delle imprese italiane è stata messa a dura prova dal contesto pandemico, le imprese dei Cavalieri del Lavoro hanno mostrato una tenuta migliore in termini di metriche creditizie, di sostenibilità del debito, di patrimonializzazione e di occupazione. A fronte di un calo nazionale del numero dei dipendenti delle aziende private del 3,7, le imprese dei Cavalieri del Lavoro sono rimaste in territorio positivo (+0.1%)”.

Nel suo discorso, il Presidente Sella anche sottolineato la preoccupazione della Federazione per lo scenario internazionale attuale: “Come espressione del mondo dell’impresa, noi Cavalieri del Lavoro condanniamo l’aggressione di uno Stato libero e manifestiamo il più assoluto rifiuto di ogni forma di sopraffazione”.

Rivolgendo poi lo sguardo alle sfide che attendono le imprese italiane, ha poi ricordato come tra queste la principale sia quella del clima: “La sostenibilità è un obiettivo ineludibile. Ma per riuscire in questo percorso serve andare molto veloci. Occorre prima di tutto insistere sulla strada della sburocratizzazione, a cominciare dalle autorizzazioni”. Sburocratizzazione che spesso coincide con una innovazione digitale dei processi lavorativi, ha concluso infine così il Presidente Sella: “Il mondo si sta digitalizzando, il lavoro assume forme del tutto inedite e nuove competenze si affacciano sul mercato. Anche in questo caso, occorre andare più veloci. Duole registrare – ed è opportuno farlo oggi in questa occasione – che il nostro Paese è uno nei quali è più alta la percentuale di popolazione di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione: il 29% contro una media europea del 17%. Si tratta di 2 milioni di giovani. Avvertiamo forte il dovere morale di non perderli, di non lasciarli fuori, non solo dal mercato del lavoro ma dal loro stesso futuro: nella società della conoscenza la formazione, unita a una sana cultura del fare e del lavoro, è infatti il primo viatico a ogni forma di autentica cittadinanza”.

LaPresse

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