Nuovo stadio della Roma, 9 arresti e perquisizioni per corruzione: in manette il vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio

Indagine coordinata dalla Procura della Repubblica capitolina

Adriano Palozzi (sito ufficiale Palozzi)

Roma (LaPresse) – Nove arresti nell’ambito di un’indagine sulle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della A.S. Roma. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Roma stanno dando esecuzione ad una misura cautelare emessa dal gip di Roma nei confronti di 9 persone. Per 6 indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per 3 gli arresti domiciliari. E’ sorta nell’ambito dell’indagine coordinata dalla procura della Repubblica capitolina. Concerne un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di altri reati contro la pubblica amministrazione. Sono in corso perquisizioni.

Ci sono anche l’imprenditore e costruttore Luca Parnasi e l’avvocato presidente di Acea e vicino al Movimento Cinque Stelle Luca Lanzalone. Ed Adriano Palozzi, consigliere regionale di Fi del Lazio e vicepresidente del Consiglio Regionale, tra i 9 arrestati dai carabinieri del nucleo investigativo di via in Selci nell’ambito dell’inchiesta della procura capitolina sul nuovo stadio della Roma. Si aggiunge anche il consigliere regionale ed ex assessore nelle giunte Zingaretti prima alla Provincia e poi alla Regione Michele Civita.

Negli scorsi mesi la protesta dei Verdi

La grave vicenda dei terreni di Tor di Valle è appena venuta alla luce grazie agli attivisti del “Tavolo della Libera Urbanistica”. Rappresenta un ulteriore inquietante elemento nell’operazione messa in atto da Parnasi e Pallotta. Con il pretesto della costruzione di un nuovo stadio, l’effettiva incidenza sull’edificato resta pari ad appena il 20%” così, in una nota Guglielmo Calcerano, co-portavoce Verdi di Roma, e Riccardo La Bella, Responsabile Urbanistica dei Verdi di Roma

Ben venga una Società sportiva che vuole costruire il proprio impianto, ma l’intervento deve ripagarsi da sè e reggere sotto il profilo economico e sociale. Qui, invece, siamo di fronte ad un’operazione che, senza variante al PRG, non starebbe in piedi. Se realizzata, paralizzerà quotidianamente interi quartieri nel quadrante Sud della Capitale. Questo a causa delle decine di migliaia di spostamenti quotidiani giornalieri generati dalla presenza di nuovi uffici e centri commerciali. Sempre che – proseguono i due – il tutto non si riveli l’ennesima cattedrale nel deserto, come nel caso della nuova Fiera di Roma“.

Denuncia per il terreno scelto in Tor di Valle

Il progetto Tor di Valle va avanti in assenza di adeguati servizi pubblici di trasporto. La ferrovia Roma-Lido è una delle peggiori linee d’Europa. Tra l’altro nel progetto varato dalla Giunta Raggi non vi sono stanziamenti significativi per il suo ammodernamento. E se manca un adeguato servizio di trasporto pubblico, mancano pure idonee infrastrutture destinate al traffico privato, che, se pur realizzabili in tempi lunghi, rappresenterebbero comunque un pesante onere per la collettività”. “Una enorme colata di cemento e asfalto – concludono Calcerano e La Bella – su oltre 100 ettari di terreni, destinati a verde dal Piano Regolatore, al solo scopo di riempire le tasche dei costruttori, a favore dei quali l’Amministrazione Capitolina sta sorprendentemente accelerando tutte le procedure autorizzative.

I Verdi di Roma ribadiscono la propria opposizione al progetto se realizzato in quell’area, e chiedono che si faccia al più presto piena luce sui gravi fatti denunciati“.

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