Tassare gli stranieri per aiutare le famiglie italiane, la proposta della Lega per combattere la denatalità

Un'imposta sulle rimesse degli stranieri per aiutare le famiglie italiane

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 07-05-2018 - Roma Politica Vertice del centro destra a Palazzo Grazioli prima delle Consultazioni. Nella foto Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini Photo Vincenzo Livieri - LaPresse 07-05-2018- Rome Politics Meeting of the center right coalition at Palazzo Grazioli. In the picture Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini

ROMA – La politica per la famiglia della Lega è chiara a tutti. E ora c’è anche un atto ufficiale, sia pure di matrice parlamentare, che lo certifica. E’ la proposta di legge a firma di Giancarlo Giorgetti, Barbara Saltamartini, Massimiliano Fedriga ed altri parlamentari del Carroccio. I Salviniani vogliono portare avanti una campagna contro la denatalità e rilanciano sul ruolo della famiglia “fondata sul matrimonio tra uomo e donna“. Parte delle coperture per le misure arriverebbero da una imposta sulle rimesse degli immigrati. La proposta depositata alla Camera trova terreno fertile nelle idee del ministro della Famiglia Lorenzo Fontana. Il rischio è di scintille con i partner di governo del Movimento 5 Stelle, che sul tema hanno posizioni differenti, soprattutto per quanto riguarda le ‘famiglie arcobaleno’ e le adozioni.

Iniziativa parlamentare, ma le polemiche sono dietro l’angolo

Ma l’iniziativa è di carattere parlamentare. Il contratto firmato da Di Maio e Salvini è sull’azione del governo. Cosa ben diversa, invece, una eventuale azione parlamentare anche se in violazione di alcuni punti del ‘Contratto’. In questo caso si andrebbe a mediazione. E non solo con i pentastellati, ma con le varie forze parlamentari. Il rischio, però, è di creare un caso politico anche serio. Soprattutto se l’indirizzo della legge andasse a invadere il campo dei diritti civili. Basterebbe poco per riaccendere una polemica mai sopito tra le due forze politiche. Il botta e risposta tra il leghista Fontana e il grillino Spadafora è rientrato solo formalmente.

I contenuti della proposta di legge per le famiglie

Al centro della proposta una campagna contro la denatalità con misure a favore delle famiglie e di chi fa figli. Come scrive La Repubblica, ci sono misure di sostegno per l’acquisto della prima casa o assegni mensili per chi ha bambini sotto i 3 anni. Detrazioni fiscali e bonus per i servizi essenziali. E poi un aumento di posti gratuiti negli asili, in mondo da garantire ai genitori un servizio senza dover sborsare un mucchio di quattrini. Novità importante sarebbe l’introduzione nel nucleo familiare del ‘concepito’. Ovvero considerare figlio già il feto in modo da far scalare posizioni nelle graduatorie “che tengono conto del numero di figli”.

Le misure solo per i cittadini italiani e Ue. Tassa sulle rimesse degli stranieri

Le misure non sono rivolte proprio a tutti. I parlamentari leghisti intendono privilegiare “i cittadini italiani o di Stati membri dell’Ue“. Tra le varie cose, ne spicca una. Per garantire coperture finanziarie, la proposta di legge immagine “una imposta di bollo sui trasferimenti di denaro all’estero effettuate dalle apposite agenzie”. Un 3%, si legga da Il Giornale, sull’importo “trasferito con ogni singola operazione, con un minimo di prelievo pari a 5 euro”.

Continua la polemica sui vaccini. Di Maio: “A favore dei vaccini ma contro le sanzioni”

Intanto, per rimanere in tema di questioni governative controverse, continua la querelle sui vaccini. Hanno iniziato le regioni, con vari governatori sul piede di guerra dopo lo stop all’obbligo di profilassi. E’ continuata con alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle ed è arrivata fino a Luigi Di Maio: “Credo che i vaccini siano un tema che nel Paese crea sempre grande discussione. Per questo governo i vaccini sono una priorità, solo che in campagna elettorale abbiamo detto chiaramente che vogliamo che i bambini facciano il vaccino, che i genitori siano sensibilizzati a far fare il vaccino ai bambini, che ci sia massima copertura vaccinale. Ma allo stesso tempo non è solo con gli obblighi, minacciando di non mandare i bambini a scuola, che si riesce ad ottenere questo risultato”. Ospite ad Agorò su RaiTre, il vicepremier ha spiegato che il governo non è contro i vaccini ma contro le sanzioni.

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