Sanità: ancora troppi parti cesarei in Italia. Primo figlio a 31 anni

Più di un bambino su tre viene alla luce col parto assistito da intervento chirurgico

MILANO – Ancora troppi tagli cesarei in Italia. Un bambino su tre viene alla luce con intervento chirurgico. Lo afferma il ‘Rapporto annuale sull’evento nascita in Italia, CeDAP 2015’. I rilievi effettuati attraverso i dati di 500 punti nascita.

I dati

Il primo figlio arriva non prima che la mamma lavoratrice abbia compiuto i 31anni di età. C’è una quota di nascite ancora rilevante, il 6,7% avviene in centri con meno di 500 parti l’anno. Quasi 9 future mamme su 10 effettua più di 4 visite ginecologiche e una donna su 4 dopo i 40 anni si sottopone all’amniocentesi. L’ 89,1% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici ed equiparati, il 10,9% nelle case di cura private e solo lo 0,1% altrove (altra struttura di assistenza, domicilio.

Chi accompagna la puerpera in sala parto

La donna ha accanto a sé al momento del parto (esclusi i cesarei) nel 92,27% dei casi il padre del bambino, nel 6,36% un familiare e nell’1,37% un’altra persona di fiducia.

Dove avvengono i parti

Naturalmente nelle Regioni in cui è più alta la presenza di strutture private accreditate rispetto alle pubbliche, le percentuali sono sostanzialmente diverse: il 62,2% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui. Queste strutture, in numero di 172 rappresentano il 34,4% dei punti nascita totali. Il 6,7% dei parti ha luogo invece in strutture che accolgono meno di 500 parti annui. 

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