Disastro a Genova. L’impero dei Benetton e i pedaggi d’oro, ma in Autostrade investimenti al minimo. Conte: non possiamo aspettare i tempi della giustizia penale

Il procuratore Cozzi: "Non è stata fatalità, ci sono responsabilità precise". Il presidente del Consiglio: "Revocheremo le concessioni ad Autostrade"

Foto Marco Alpozzi/LaPresse 14 agosto 2018 Genova, Italia Cronaca Genova, crolla parte di un ponte sull'A10: si scava tra le macerie Nella foto: Giuseppe Conte Photo Marco Alpozzi/LaPresse August 14th, 2018 Genoa, Italy News Bridge collapses on Genoa highwayIn the picture: Italy's premier Giuseppe Conte

GENOVA – Il ponte, i morti, i pedaggi, le concessione all’azienda dei Benetton, la manutenzione e gli investimenti. “Non è stata una fatalità”. Diretto e scientifico il procuratore Francesco Cozzi. “Ci sono responsabilità precise”. Individuare i colpevoli ora è il compito dei suoi magistrati. Gli inquirenti indagano per disastro colposo e omicidio plurimo. E i pm ora stanno valutando anche un’altra ipotesi di reato: l’attentato al servizio di trasporto pubblico.

La legge ha i suoi ritmi. Dovrà muoversi con prudenza. Ma la politica ha altre esigenze. “Non possiamo attendere i tempi della giustizia penale – ha spiegato il premier Giuseppe Conte – Abbiamo l’obbligo di fare viaggiare tutti i cittadini in sicurezza. Revocheremo la concessione perché ad Autostrade competeva l’onere di curare la manutenzione di questo viadotto”.  Linea condivisa da Matteo Salvini e Luigi Di Maio.  Ieri il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di emergenza per 12 mesi, stanziando già 6 milioni di euro per gli interventi.

La reazioni dei Benetton, crolla il titolo Atlantia

Ha reagito. La famiglia Benetton, proprietaria di Atlantia, la società che controlla Autostrade per l’Italia, ha fatto sapere che farà di tutto per accertare la verità.

“In relazione all’annuncio dell’avvio della procedura di revoca della concessione, Autostrade per l’Italia si dichiara fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell’ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi. E’ una fiducia che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali. Peraltro non è possibile in questa fase formulare alcuna ipotesi attendibile sulle cause del crollo”. L’azienda ha dichiarato di star lavorando “alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree. La società continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il più possibile i disagi causati dal crollo”.

Intanto dalla Borsa un’altra risposta negativa al mondo Benetton. Atlantia sta perdendo il 25% trascinando Piazza Affarri al ribasso.

L’impero Autostrade

Autostrade per l’Italia ha in concessione circa il 50% dei tratti (piu di 3mila chilometri). L’anno scorso i ricavi hanno superato i 3 miliardi di euro. L’azienda dei Benetton, se non interverrà il Governo, gestirà metà della rete viaria nazionale fino al 2040.

Trend opposti

Se gli incassi dei concessionari hanno un trend positivo, gli investimenti, invece, percorrono una strada opposto. L’Aiscat, l’associazione che raggruppa i concessionari, ha comunicato che per quest’anno erano stati previsti investimenti per 900 milioni di euro “rispetto al miliardo del 2016 e alla media di 2,4 miliardi nel periodo 2008-2015”.

Atlantia investe tanto, ma in altri settori

Ma se c’è da investire in altri settori il gruppo Atlantia non si tira indietro: ha comprato l’aeroporto di Nizza, una quota che gestisce l’Eurotunnel, ha raccontato il Fatto Quotidiano, e anche Albertis (uno dei principali gruppo delle autostrade iberiche).

Nei prossimi giorni inquirenti e Governo si concentreranno su un aspetto fondamentale: la proporzione tra gli incassi dei pedaggi autostradali e il denaro destinato a manutenzione e investimenti.

Finora la trasversalità imprenditoriale della famiglia di Ponzano Veneto le ha garantito ricchezza e solidità. La cassaforte dell’universo Benetton è ‘Edizione’: Atlantia (che ha l’88,06 % di Autostrade per l’Italia) ne costituisce circa la metà.

Gli affari continuano: dal vestiario alla ristorazione negli Autogrill, dalle quote in Mediobanca a quelle in Generali (il 3%). Mollata, invece, l’editoria: dal Corriere della Sera al Sole 24 Ore per passare dalla Caltagirone Editore. Tutto dismesso: in alcuni casi con perdite (come per Rcs), in altri con guadagni (come con la vendita della quota del Messaggero)

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