Il Di Battista ‘puro’ punzecchia Di Maio e Bonafede sui fondi sequestrati alla Lega: “Il partito di Salvini restituisca il maltolto”

Di Battista si dice estremamente legato a Di Maio, ma durante la trasmissione Otto e mezzo ha ricordato al vicepremier e al Guardasigilli le loro dichiarazioni sul rispetto delle sentenze

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse Nella foto Alessandro Di Battista

ROMA – E’ fuori dal governo, almeno per questo giro. Alessandro Di Battista deve conservare ‘la purezza’ del Movimento. Probabilmente è stato tenuto ai box proprio per questo, ma il leader dell’altra anima dei Cinque Stelle (più vicina a Roberto Fico) continua a parlare: e al centro dei suoi interventi ora c’è la lega.

Il partito di Salvini restituisca il maltolto

Il partito di Salvini, ha spiegato Di Battista, “deve restituire fino all’ultimo centesimo il maltolto. Non c’entra niente il processo politico, ma quando mai? Se fossi un militante della Lega – ha aggiunto Dibba – gli chiederei di restituirli perché sono soldi dei cittadini. Iniziassero i parlamentari trombati della Lega a restituire l’assegno di fine mandato come ho fatto io. Per me la Lega deve restituire, punto. Perché le sentenze si rispettano perché quei quattrini sono anche miei”.

La ‘botta’ a Di Maio e Bonafede

Parole forti che il militante grillino ha rilasciato a Otto e Mezzo. Di Battista ha punzecchiato anche Luigi Di Maio, al quale dice di sentire estremamente legato (“la pensiamo uguale, ma abbiamo caratteri diversi”), e ad Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia: “Da loro ho sentito dire più di una volta dire che le sentenza si rispettano. Quindi – ha chiuso il politico – restituiscano il maltolto”

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