Rimini, funerale in chiesa vietato per il playboy Zanza

E' morto qualche giorno fa, due parroci hanno detto no alla cerimonia funebre in chiesa Poi la decisione di rendergli l'estremo saluto nel cimitero di Rimini

Maurizio Zanfanti in una foto degli anni Ottanta

RIMINI – Niente funerali in chiesa per Maurizio Zanfanti, detto Zanza. Il parroco avrebbe manifestato timore per il ‘clamore mediatico’ suscitato dal funerale. La cerimonia funebre quindi si terrà direttamente nel cimitero. Oggi alle 15 dunque per gli amici e i parenti del 63enne deceduto qualche giorno fa l’appuntamento è nel camposanto. Ufficialmente il parroco che ha rifiutato di celebrare la messa per il rito funebre in chiesa è stato uno solo. Ma per una nipote del defunto in realtà sono stati due sacerdoti a dire no alla cerimonia in chiesa.

Ultimo saluto nel cimitero sabato 29 alle 15

La notizia della sua scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi a 63 anni per un arresto cardiocircolatorio dopo una notte trascorsa con una ragazza di 40 anni più giovane di lui, è finita su tutti i media italiani e pure su quelli internazionali. Adesso per l’ultimo saluto a Maurizio Zanfanti, ‘Zanza’ celebrato come il ‘re dei vitelloni’ riminesi, si rischia la polemica. Il suo funerale, infatti, si terrà nel pomeriggio di sabato alle 15 non nella parrocchia vicino a casa ma nella chiesa del cimitero monumentale di Rimini. La decisione è stata presa dopo che la celebrazione delle esequie del ‘play-boy’ sono state declinate dal parroco di ‘Regina Pacis’, don Raffaele.

Da ‘buttadentro’ del Blow Up a icona dopo l’intervista di Michele Serra

‘Buttadentro’ del Blow Up di Rimini negli anni Ottanta, Zanfardi proprio a quell’epoca divenne icona di quel turismo made in Rimini connotato dalle avventure nelle discoteche romagnole e sulle spiagge riminesi. Nel 1985 fu intervistato da Michele Serra, giornalista e scrittore. E quell’intervista sul fenomeno ‘Zanza’, l’uomo da quattro rapporti al giorni nei mesi di agosto per ‘aiutare’ il locale in cui lavorava lo rese un’icona. Criticabile, ma un’icona di una Rimini che non esiste più, come i suoi locali storici scomparsi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome