Mancini: “L’Italia sta migliorando, ma occorre tempo”

Il ct azzurro nega il problema attaccante: "Sono dei momenti che possono capitare"

ROMA – La vittoria di domenica sera ha salvato la Nazionale azzurra di Roberto Mancini dalla retrocessione nella Lega B della Nations League. A freddo, lo stesso ct azzurro si è detto soddisfatto di quanto dimostrato dai suoi nell’importante gara contro la Polonia.

Il ct: “Occorre ancora un po’ di tempo”

Il tecnico dell’Italia si è espresso durante un evento dedicato ai partner della Nazionale, esaltando i miglioramenti dei suoi: “Dobbiamo ancora migliorare molto per dare continuità di risultati e prestazioni. Soprattutto per confermare la mentalità di una squadra offensiva, che gioca sempre per attaccare sia in casa che fuori”. Per farlo, Mancini confida nel tempo che in futuro avrà a disposizione: “Per fare questo servirà un po’ più di tempo, perché bisogna avere più possibilità di vedersi. Ci vuole pazienza, ma questo è il, nostro target finale: riuscire a dare una mentalità vincente”.

Mancini nega i problemi in attacco:

L’altro punto toccato nel breve intervento del commissario tecnico azzurro riguardava invece il reparto offensivo. Mancini ha fermamente respinto le accuse verso gli attaccanti della Nazionale. “Il problema attaccante non esiste, il calcio è questo. Ci sono dei momenti in cui non vinci e non sai neanche perché, anche se lo meriti. Ci sono gli attaccanti che non riescono a fare gol, anche se giocano bene, poi le cose di colpo cambiano”.

In campo tra un mese, c’è il Portogallo

Il cammino degli azzurri nella Nations League non è ancora finito. Il primo posto appare difficile da raggiungere, ma non si tratta di una missione impossibile. Per nutrire ancora qualche speranza la Nazionale dovrà però battere il Portogallo. La sfida del ‘San Siro’ si giocherà il prossimo 17 novembre. Battere i lusitani però potrebbe non bastare. Bisogna infatti sperare che anche la Polonia batta il Portogallo nell’ultima giornata del torneo, per accedere alla fase finale. Sognare però non costa nulla, e l’Italia può ancora farlo.

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