Pd, Sanchez ai militanti: “Lottate per guidare la trasformazione in Italia”

Il premier spagnolo è intervenuto nel corso del Forum telematico dei dem esortando la sinistra a risollevare le sorti della nazione

Pedro Sanchez leader dei socialisti
Foto LaPresse/AFP in foto Pedro Sanchez

MILANO (LaPresse) “In tanti ci dicevano di rassegnarci, che non ci sarebbe stato mai più un governo progressista in Spagna. Ma con costanza e determinazione abbiamo dimostrato che il futuro non è scritto: dipende da noi. Non ci siamo arresi, abbiamo lottato e ce l’abbiamo fatta, oggi siamo al governo e stiamo cambiando la Spagna. Quindi lottate come state lottando e presto sarete a capo della grande trasformazione di cui l’Italia ha bisogno”. Così il premier spagnolo Pedro Sanchez intervenendo al Forum tematico del Pd in corso a Milano.

Sanchez interviene al Forum telematico del Pd

“Non siete soli, potete contare sui socialisti spagnoli e sulla famiglia socialista europea”, assicura Sanchez, che invita anche il Pd a “sollevare con orgoglio la nostra bandiera: la giustizia sociale, contro le forze reazionarie che portano solo sofferenze”.

Un’alternativa possibile

Sanchez rivendica: “c’è un’alternativa al pensiero unico, ed è stata sempre presente nei nostri principi. Moderazione e serenità. Politica responsabile. Nell’estremismo non ci sono infatti le risposte che la società esige. Si possono garantire pensioni dignitose, universalizzare la sanità pubblica, aumentare il salario minimo, senza venire meno agli impegni con l’Europa. La destra non capirà mai che un Paese che viene accompagnato, che non viene lasciato solo, cresce meglio nel presente e nel futuro. Questa è la risposta socialdemocratica. Nelle avversità si vede il coraggio di un’ideologia orgogliosa del suo lascito al mondo: libertà, uguaglianza, fraternità”.

Grande attesa per le elezioni europee di maggio

Lo spartiacque saranno le elezioni europee di maggio: “C’è una sfida straordinaria, si deciderà il futuro dell’Europa e dei nostri figli. Dobbiamo difendere i nostri principi, un europeismo fermo contro coloro che vogliono distruggere il progetto europeo. Noi non abbandoniamo il progetto europeo: vogliamo riformarlo, non paralizzarlo né tantomeno distruggerlo. Altri offrono la distruzione, a noi spetta il progetto della speranza”.

“Questo è l’europeismo che dobbiamo recuperare, la nostra risposta per difendere i valori progressisti dalle forze reazionarie che vogliono tornare al passato. Non c’è alternativa innalzando frontiere e aumentando l’odio; c’è alternativa nella speranza di un progetto femminista, progressista, ed ecologista, che costruisca un nuovo contratto sociale”.

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