Tav, M5s a Salvini: “Non esiste alcuna opera avviata da fermare”

"Spiace dover sempre replicare alle uscite del ministro Salvini ma negli ultimi giorni stiamo assistendo a una serie di imprecisioni, quando non di vere e proprie fake news, sul tema Tav Torino-Lione che vanno assolutamente smentite".

Foto LaPresse - Marco Alpozzi

ROMA – “Spiace dover sempre replicare alle uscite del ministro Salvini ma negli ultimi giorni stiamo assistendo a una serie di imprecisioni, quando non di vere e proprie fake news, sul tema Tav Torino-Lione che vanno assolutamente smentite. Innanzitutto, oggi il ministro, che si è recato a Chiomonte, non ha visitato il cantiere della Torino-Lione. Ha soltanto visto quello del tunnel esplorativo realizzato per effettuare gli studi geognostici. Confido che ora, dopo essere stato sul posto, si sia convinto del fatto che non esistono 25 km di tunnel. ed è dunque una follia sostenere che fermare l’opera sia uno spreco di soldi per i cittadini. Questo visto che non esiste alcuna opera avviata da fermare”. Lo dichiara in una nota Luca Carabetta, portavoce piemontese del MoVimento 5 Stelle e vicepresidente della commissione Attività produttive.

La precisazione

“Su questo poi, è necessario fare un’ulteriore puntualizzazione. L’Italia sta procedendo correttamente, attendendo i risultati dell’analisi costi e benefici che ci dirà se è conveniente spendere o meno soldi pubblici per quest’opera. Intanto però, per correttezza, va anche detto che la Francia non ha ancora messo un euro né per la parte internazionale né per la tratta francese. Anzi, ha deciso di rimandare la discussione sull’avvio dei lavori della tratta francese al 2038. Perché dunque in Italia c’è chi ha tutta questa fretta di iniziare, ribadisco iniziare, i lavori? La storiella dell’opera già avviata, degli oltre 20 miliardi di spese per fermarla, di accordi vincolanti con altri Paesi e di stop al progresso è poco più che una barzelletta. Se i numeri ci diranno che ci sono davvero, come crediamo, opere prioritarie per questo Paese”.

LaPresse

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