Clima, Coldiretti: allarme siccità, inverno con il -50% di pioggia al Nord

Preoccupazione per l'andamento climatologico

LaPresse - Mourad Balti Touati

MILANO – È allarme siccità per effetto di un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate al nord (-50%, rispetto alla media storica). Che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne, nel momento in cui l’acqua è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base degli ultimi dati Isac/Cnr sull’andamento climatologico dell’inverno. In occasione della settimana di #Fridaysforfuture, la mobilitazione globale che nasce con le proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg. Per chiedere ai decisori politici misure concrete contro i cambiamenti climatici.

La situazione attuale al nord – rileva la Coldiretti – è peggiore di quella del 2017 che ha creato difficoltà anche per gli usi civili nei centri urbani. Ed è costata 2 miliardi di euro in danni all’agricoltura a causa della siccità che ha tagliato i raccolti delle principali produzioni. Dagli ortaggi alla frutta fino ai cereali, ma anche i vigneti ed il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte.

Preoccupazione per l’andamento climatologico


Sul Po in magra sembra piena estate con il livello idrometrico al Ponte della Becca è di -2,73 metri, lo stesso di inizio agosto scorso. Ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dall’11% del lago di Como al 16% dell’Iseo. Fino al 33% del Maggiore con il fiume Ticino che a Vigevano è sceso a -105 centimetri, secondo le rilevazioni della Coldiretti.

In un inverno con precipitazioni dimezzate l’annunciato arrivo del maltempo è atteso come manna dagli agricoltori soprattutto al nord. Dove in molte zone non piove da mesi ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa. Mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché – spiega la Coldiretti – i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente. E tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo.

(LaPresse)

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