MILANO – È stato catturato in serata, dopo una serrata caccia all’uomo, Amadou Coulibally, il giovane maliano fuggito dal carcere di Cosenza, al quale hanno dato la caccia per tutto il giorno le forze dell’ordine.
I carabinieri lo hanno rintracciato e portato in caserma
Decine di posti di blocco, oltre cento uomini mobilitati, aree setacciate con l’ausilio di elicotteri e droni con avvistamenti anche lungo le rive del fiume hanno portato alla fine alla cattura dell’evaso. La fuga era stata rocambolesca e dalle dinamiche non del tutto chiare. L’uomo, secondo una prima ricostruzione, è riuscito a scavalcare entrambe le recinzioni del carcere, quella dell’area per i ‘passeggi’ e quella perimetrale e ha fatto perdere le tracce con un’azione repentina: l’extracomunitario sarebbe infatti fuggito quando ancora era nelle celle di sicurezza poste all’ingresso del carcere, e non era quindi ancora entrato nella struttura interna dopo il trasferimento dal carcere di Reggio Calabria.
La fuga e il modo con cui è riuscito a sfuggire ai controlli, ha alimentato la polemica sulla sicurezza nelle carceri e sulle carenze di organico negli istituti penitenziari. L’uomo, secondo una prima ricostruzione, è riuscito a scavalcare entrambe le recinzioni del carcere, quella dell’area per i ‘passeggi’ e quella perimetrale e ha fatto perdere le tracce con un’azione repentina: l’extracomunitario sarebbe infatti fuggito quando ancora era nelle celle di sicurezza poste all’ingresso del carcere, e non era quindi ancora entrato nella struttura interna dopo il trasferimento dal carcere di Reggio Calabria. La fuga e il modo con cui è riuscito a sfuggire ai controlli, ha alimentato la polemica sulla sicurezza nelle carceri e sulle carenze di organico negli istituti penitenziari.
Quello di Cosenza, ha sottolineato l’Osapp (l’organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria), è tra quelli che da tempo lamentano in Calabria una criticità evidente e più volte, ha sottolineato il segretario generale aggiunto Domenico Nicotra, era stata segnalata questa criticità al ministero. Recentemente, fa sapere il sindacato di polizia, c’era stato un avvicendamento nella direzione del penitenziario di Cosenza.
L’uomo era in carcere per rissa e lesioni gravi a causa del ferimento di una persona avvenuto durante una rissa tra migranti in un centro di accoglienza nel salernitano. Secondo una segnalazione il giovane detenuto per sfuggire alla cattura si sarebbe buttato da un ponte sul fiume Crati che attraversa la città cercando rifugio tra i canneti. La Procura di Cosenza avvierà comunque una indagine per capire le modalità con le quali il detenuto è fuggito.
(LaPresse)