Milano, 12 mar. (LaPresse) – “L’ aumento dell’Iva colpirebbe soprattutto beni di prima necessità come pane, pasta, frutta e verdura con aliquota al 4% ma anche carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10 per cento con effetti drammatici sui redditi delle famiglie più bisognose e sull’andamento dei consumi in settori come quello alimentare che è determinante per sostenere la ripresa in atto”. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla necessità di inserite fin dal prossimo Def norme di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia dell’Iva in una situazione in cui secondo Bankitalia in Italia quasi una persona su quattro è a rischio povertà. “Una necessità per scongiurare un duro colpo alla spesa delle famiglie italiane in alimenti e bevande dopo che nel 2017 e tornata ad aumentare del 3,2% dopo cinque anni di segno negativo secondo elaborazioni Coldiretti sulle rilevazioni Ismea Nielsen relative. La spesa alimentare – conclude la Coldiretti – è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi ed è quindi un elemento importante per la ripresa dell’economia”.