Berlusconi vorrebbe regalare una delle Camere al Pd

Photo Lapresse/Stefano Cavicchi2/

MILANO  (Alfredo Stella) – Si incontreranno domani i tre leader del Centrodestra, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni per fare il punto della situazione. Salvini riferirà agli alleati il resoconto degli incontri con gli altri partiti e sullo status delle trattative per quanto concerne le presidenze delle Camere. Il tutto a pochi giorni dal momento in cui a Montecitorio e palazzo Madama inizieranno le votazioni. Un momento politico tutt’altro che facile quello vissuto nel Centrodestra:  a dividere i tre leader non è solo la partita dei due rami del Parlamento, ma più in generale, la posta di Palazzo Chigi. Il Cavaliere continua a predicare prudenza con la convinzione che alla fine anche Salvini si renderà conto che tornare al voto non conviene a nessuno. E che occorra dare un governo al Paese al più presto possibile. Del resto Berlusconi non accetta di essere secondo a nessuno ribadendo il concetto che “Forza Italia è determinante nella tenuta delle tre giunte regionali guidate dal centrodestra”. Per cui le elezioni e un governo M5s- Lega continuano ad essere considerati le due opzioni assolutamente da evitare. La Lega per il Cav non può essere l’asso pigliatutto, anche Forza Italia deve avere un riconoscimento e il nome che propone Berlusconi, e su cui fa quadrato Fi continua ad essere quello di Paolo Romani per il Senato. Un nome su cui, però, c’è il veto del Movimento Cinque Stelle. Ma è su Salvini che gli azzurri puntano l’attenzione ricordando che a palazzo Madama i numeri sono dalla parte del centrodestra che potrebbe eleggere Romani considerando che l’attuale capogruppo godrebbe del sostegno anche dei Dem. Diametralmente opposto il progetto-Lega che opterebbe per Giancarlo Giorgetti alla Camera e Emilio Carelli dei 5S al Senato. Una situazione che Berlusconi ha già mostrato di non gradire tanto che preferirebbe ‘consegnare’ una delle due Camere al Pd con la speranza che i Dem possano essere poi gli interlocutori di un futuro governo di centrodestra. “Con Renzi e la Serracchiani non ci vado”, mette in chiaro subito Salvini”. Insomma uno scenario tutt’altro che decifrabile. Almeno fino ad oggi.

 

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