Mafia, Penna: “La criminalità deve aver paura oggi come allora”

"Il 23 maggio ricorre l'anniversario della morte di Giovanni Falcone. Il giudice che le mafie temevano perché sapeva bene come prosciugare il loro potere e cercare di liberare il territorio dalla loro presa asfissiante e pervasiva"

Foto LaPresse Torino/Archivio storico anni '90 Giovanni Falcone

ROMA – “Il 23 maggio ricorre l’anniversario della morte di Giovanni Falcone. Il giudice che le mafie temevano perché sapeva bene come prosciugare il loro potere e cercare di liberare il territorio dalla loro presa asfissiante e pervasiva.

Oggi la mafia rispetto al passato sta cambiando pelle cercando di trovare nuovi modi espressivi, sostituendo alle pallottole proposte appetibili a uomini e donne coinvolti a tutti i livelli all’interno delle istituzioni. Infatti lo stesso Falcone ha intuito subito la pericolosità e la pervasività della mafia, nell’inquinare il mondo politico ed economico.

L’unica vera difesa è la trasparenza assoluta, a partire dagli appalti e dai meccanismi di finanziamento delle imprese e degli enti locali”. Così il deputato M5S, Aldo Penna. “Non a caso su questi terreni sdrucciolevoli il legislatore spesso preferisce non avventurarsi. Ciò non è più accettabile.

Per non continuare a celebrare in maniera rituale ancora una volta Falcone, bisogna diventare vigili e accorti al fine di evitare che la mafia continui ad infiltrarsi nelle nostre istituzioni. Ma giornate come quella di oggi ci aiutano a non dimenticare e fare in modo di evitare che si possa tornare indietro e commettere gli stessi errori del passato”, conclude.

(LaPresse)

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