NAPOLI – Proseguono le proteste contro il G20. Questa mattina i membri del Laboratorio Politico Iskra di Bagnoli hanno bloccato il Porto e in particolare l’area logistica. “Il settore della movimentazione merci – spiegano – tra i principali responsabili delle emissioni di CO2 per il trasporto in mare e su gomma, è da sempre colpito dal ricatto tra poter lavorare e avere l’accesso a un salario e vivere quotidianamente in luoghi di lavoro pieni di materiale tossico e nocivo, spesso in condizioni di sicurezza limitate. L’incontro internazionale che i grandi della terra tengono a Napoli è l’ennesima pagliacciata sulle nostre vite”. “Si parla – proseguono – di transizione ecologica senza mettere in discussione quello stesso sistema economico e sociale che ha prodotto il cambiamento climatico e la devastazione ambientale, si spaccia una svolta green mentre i piani di ristrutturazione globali serviranno solo a rilanciare i profitti dei padroni. Oggi blocchiamo il porto perché in occasione di questo incontro torniamo a interrompere la produzione. Non abbiamo niente da chiedere a questi governanti, se non dimostrare che siamo pronti a bloccare tutto e in particolare ogni azienda inquinante e nociva. La tutela della salute, dell’ambiente e del salario vanno insieme, una sola lotta per contrastare i piani del capitalismo globale e per riappropriarci delle nostre vite”, concludono. Martedì il movimento Bees Against G20 aveva invece occupato Palazzo Reale, sede del summit.