Vaccini, Abrignani: “Sì all’obbligo per contenere la malattia”

Le parole dell'immunologo dell’Università Statale di Milano e membro del Cts

Foto Cecilia Fabiano/LaPresse

ROMA – “Entro la fine di settembre dovremmo raggiungere l’obiettivo del 75-80% di popolazione vaccinata. Contemporaneamente riprenderà la vita sociale con uffici, scuole e mezzi pubblici. In teoria dovremmo attenderci un’impennata di casi Covid come è capitato lo scorso anno, ma non credo che sarà così e non penso che andremo incontro a nuove chiusure”. Lo afferma Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano e membro del Cts. “In realtà – confessa al ‘Corriere della Sera’ – nessuno sa che cosa succederà davvero, ma qualunque cosa avvenga sappiamo che grazie ai vaccini il numero di malati gravi di Covid e decessi sarà molto basso”.

L’aspetto che oggi preoccupa di più, sottolinea, riguarda chi ancora nella fascia over 50 non si è immunizzato. “Dobbiamo cercare i 4 milioni e 200 mila italiani over 50 che a oggi non sono vaccinati neppure con una dose. Circa due milioni sono over 60, che più spesso finiscono in ospedale e in terapia intensiva – spiega Abrignani -. Ricordiamoci che un over 70 non vaccinato che si contagia ha un rischio di morte del 13%, tra i 60-69 anni questo rischio è al 4%, tra i 50 e i 59 anni allo 0,5%: in quest’ultimo caso vuol dire che nel complesso 1 su 200 non ce la fa”. “Come fare? Proporrei l’obbligo vaccinale perché le malattie infettive le contieni quando vaccini tutti e lo abbiamo visto con la polio, il vaiolo e altre malattie”, conclude l’esperto del Cts.

(LaPresse)

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