Lavoro, il 2021 si chiude con crescita occupati : salgono impieghi a termine

Il 2021 si chiude con un saldo positivo dell'occupazione in Italia, con gli ultimi tre trimestri in decisa crescita dopo un primo trimestre ancora negativo

Foto Ufficio Stampa Ministero del Lavoro/LaPresse

ROMA – Il 2021 si chiude con un saldo positivo dell’occupazione in Italia, con gli ultimi tre trimestri in decisa crescita dopo un primo trimestre ancora negativo. Ma il recupero è trainato dagli impieghi a termine e sullo sfondo si rafforza il timore di un 2022 nuovamente in rallentamento.

A fare il quadro è l’Istat che segnala come dopo la forte diminuzione del 2020 indotta dagli effetti della pandemia (-724 mila occuopati in meno, -3,1% rispetto al 2019), nel 2021 l’occupazione torna a crescere di 169 mila unità (+0,8% rispetto al 2020), “sintesi dell’aumento osservato negli ultimi tre trimestri del 2021 che ha più che compensato il forte calo del primo trimestre 2021”, sottolinea l’istituto di statistica. Nel solo quarto trimestre si registrano 80mila occupati in più (+0,4%) rispetto al trimestre precedente mentre il tasso di disoccupazione rimane stabile al 9,1% nel quarto trimeste, sintesi della crescita per gli uomini (+0,2 punti in tre mesi) e della riduzione per le donne (-0,3 punti): in calo il tasso di inattività (-0,5 punti, al 34,9%). Il tasso di occupazione sale invece al 59,1%, +0,5 punti sul trimestre precedente.

L’aumento, osservato in tutte le ripartizioni, è più marcato tra le donne (+0,7 punti rispetto ai +0,2 punti degli uomini) e tra i 15-34enni (+0,6 punti, rispetto ai +0,4 punti dei 35-49enni e dei 50-64enni). Ma soprattutto nel quarto trimestre del 2021 crescono i dipendenti a termine (+80 mila, +2,7%) e, meno intensamente, gli indipendenti (+11 mila, 0,2%), mentre sono in lieve calo i dipendenti a tempo indeterminato (-11 mila, -0,1% in tre mesi). Su base annua invece l’aumento dell’occupazione coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (+188 mila, +1,3%) e, soprattutto, quelli a termine (+384 mila, +14,3%), mentre il numero di indipendenti resta stabile, dopo nove trimestri di calo ininterrotto. Aumentano infine sia gli occupati a tempo pieno, sia quelli a tempo parziale (+2,1% e +4,7%, rispettivamente).

A preoccupare sono però le immediate prospettive. “È un quadro stabile quello elaborato dall’Istat sul mercato del lavoro nel 2021, ma è un dato antecedente alla guerra in Ucraina, dunque ancora incerto. Siamo ancora indietro nel pieno recupero dell’occupazione rispetto al periodo pre-Covid e aumenta inoltre l’instabilità nelle fasce più fragili del lavoro a termine”, spiega il Segretario Generale della Confael Domenico Marrella.

LaPresse

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