MILANO – Sono 250mila gli italiani che hanno scelto di trascorrere il 1° Maggio in agriturismo che offre l’opportunità di fare la tradizionale scampagnata anche con picnic lontano dalle città senza rinunciare alla comodità e alla protezione dal maltempo garantita dall’ospitalità delle aziende di campagna. È quanto emerge da una stima di Coldiretti per la Festa del Lavoro con le strutture agrituristiche prese d’assalto dopo due anni di primavere trascorse tra lockdown e zone rosse a causa della pandemia.
Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, grazie soprattutto agli agrichef, i cuochi contadini che utilizzano i prodotti da loro stessi coltivati in azienda, a far scegliere l’agriturismo – sottolinea la Coldiretti – è anche la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. La primavera – precisa la Coldiretti – è peraltro il momento migliore per assistere al risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie.
Una spinta al turismo green dinanzi alla quale molte delle 25mila aziende agrituristiche presenti in Italia – sottolinea la Coldiretti – si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi con offerte innovative che vanno dagli agriaperitivi al tramonto alle degustazioni con visite all’apiario, fino all’allestimento di tavoli sotto gli uliveti, in mezzo alle vigne, nelle aie oppure nell’orto con plaid e tovaglia sulle balle di fieno. Molte strutture – continua la Coldiretti – si sono attrezzate per la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica che in mercati e aziende (il programma su www.campagnamica.it) ha organizzato la preparazione delle agribag, i cestini per le scampagnate fatti con i prodotti a km zero tipici della primavera, a partire dalle fave e pecorino.
Quest’anno la produzione di fave ha subito un lieve calo a causa dei problemi climatici – spiega Coldiretti -, tra freddo e assenza di precipitazioni, ma i prezzi sono rimasti più che accessibili, tra 2 e 3 euro al chilo, nonostante peraltro i rincari dei costi legati alla guerra in Ucraina pesino sui bilanci delle aziende ortofrutticole tricolori. Per garantirsi acquisti di qualità, il consiglio della Coldiretti è di accertarsi che il baccello delle fave sia turgido, di colore brillante e senza macchie, lucido e di forma regolare. Ad autenticarne la qualità e, in particolar modo, la freschezza, è – rileva la Coldiretti – lo schiocco che deve fare il baccello quando lo si spezza.
Le feste primaverili, con la fine dello stato di emergenza, rappresentano un appuntamento molto atteso dal settore agrituristico – conclude la Coldiretti – con le aziende che hanno perso nel 2021 ben il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani, secondo l’analisi di Terranostra.
(LaPresse)