Frode fiscale nel Casertano, due arresti e un sequestro milionario

CASAGIOVE – Frode finalizzata all’evasione fiscale, con risparmi fino a 40 milioni di euro e di Iva indetraibile fino a 8,6 milioni di euro: arrestati Danilo D’Angelo (nella foto) e Luca Manco. Nella stessa operazione è stato eseguito un sequestro preventivo di beni mobili ed immobili del valore stimato di oltre 6 milioni di euro.
Il provvedimento cautelare è stato eseguito ieri mattina dalla guardia di finanza di Marcianise su ordine del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli e su richiesta della Procura della Repubblica, sezione Reati e Criminalità economica.
Gli arresti, con la traduzione al carcere di Poggioreale, sono scattati nei confronti del noto imprenditore, attivo nel settore della logistica all’interno dell’Interporto Sud Europa di Marcianise, e del suo consulente fiscale, nella prima mattina di ieri. I due già
nel febbraio dello scorso anno erano stati destinatari di una misura cautelare interdittiva, con il divieto temporaneo di esercitare, rispettivamente, l’attività imprenditoriale l’uno e professionale l’altro. Il tutto a seguito di un’indagine nel cui ambito erano emersi gravi indizi di reità in ordine al loro coinvolgimento in un articolato sistema di frode finalizzato all’evasione fiscale.

Secondo la nuova inchiesta, dietro quella che la procura definisce come la “regia” del proprio consulente fiscale, l’imprenditore Manco avrebbe indebitamente beneficiato di ingenti risparmi di imposta, grazie soprattutto all’utilizzo sistematico di documentazione contabile fittizia, tra cui oltre 2.600 fatture per operazioni inesistenti emesse da società ‘cartiere’ appositamente costituite. Nel corso delle successive indagini delegate dal pubblico ministero, gli investigatori della guardia di Finanza hanno acquisito gravi elementi indiziari in ordine alla commissione di ulteriori fattispecie di reato da parte degli indagati, quali autoriciclaggio, falso in bilancio, bancarotta documentale e fraudolenta, indebita percezione di erogazioni pubbliche e indebite compensazioni effettuate con l’utilizzo di crediti inesistenti, i quali avrebbero continuato ad operare nel medesimo settore, attraverso un nuovo soggetto economico appositamente costituito e intestato a prestanomi, conseguendo profitti illeciti per oltre 6 milioni di euro.

Il provvedimento eseguito ieri mattina dalla guardia di finanza di Marcianise è una misura cautelare, personale e reale, disposta in sede di indagini preliminari; avverso la stessa sono ancora ammessi e ammissibili i mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono pertanto persone sottoposte alle indagini senza alcuna sentenza definitiva. Sulla possibilità di proporre istanze e mezzi di impugnazione, sin dalle prime ore dopo l’arresto, stanno lavorando gli avvocati sia del D’Angelo che di Luca Manco.

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