Caserta, pineta distrutta e venditori abusivi: benvenuti al Borgo

CASERTA – Erba alta nei viali, impossibile passeggiare e arrivare alla fontanina, alberi tagliati e mai sostituiti, il sole a mezzogiorno che con la pineta ormai inesistente arriva ovunque, panchine poggiate sui mattoni tra ciotole per animali: nell’antico borgo medievale di Casertavecchia regna il degrado. I turisti, quei pochi che ormai si avventurano sulla collina che ospita il centro medioevale a circa 400 metri di altezza dal livello del mare vengono ‘accolti’ dai venditori ambulanti abusivi. Un quadro poco edificante per un sito annoverato tra i monumenti nazionali italiani. Un luogo che seppur conserva ancora parte del suo fascino presenta indubbiamente un aspetto decadente, trascurato. A tratti, degradato.

La storia mortificata

Certo la storia del luogo resta tanto che solo qualche giorno fa ha visto aggirarsi tra le stradine del centro un turista d’eccezione: il leggendario chitarrista dei Genesis, Steve Hackett. Ma sono eccezioni. Un tempo, anche in piena estate, il luogo era individuato come location per trascorrere qualche ora di frescura nella calura estiva. La pineta faceva da scudo ai raggi del sole. Anche il Duomo di Casertavecchia ogni tanto si presenta con le porte chiuse ai visitatori. Se il piazzale antistante il viale nella un tempo rigogliosa pineta mostra i segni dell’abbandono anche le strutture architettoniche lasciano intravedere difficoltà. Tanto che la mancanza di risorse economiche e sacerdoti fanno sentire i loro pesanti effetti sull’offerta che il borgo può offrire a chi lo raggiunge.

La strada chiusa

A tutto questo si aggiunga che la strada panoramica, via Della Pineta, da oltre sei anni è chiusa. Si tratta della strada che da Casertavecchia giunge fino al bivio per Castel Morrone e per Puccianiello. Si tratta dell’antica strada Panoramica da cui, percorrendola, si può godere di un panorama di grande bellezza. Oggi il borgo è ufficialmente raggiungibile solo dalla strada che parte dalla frazione Mezzano anche se ogni giorno numerosi mezzi percorrono l’antica panoramica nonostante risulti ufficialmente chiusa. Il tutto a meno di due mesi dall’inizio del Settembre, manifestazione che dal 1970 ravviva oltremodo il Borgo. L’impressione è che lo spostamento del fulcro delle attività culturali nel complesso del Belvedere dopo il suo restauro abbia in qualche modo relegato il borgo ad un ruolo che certamente non è più quello di un decennio e oltre fa, vivendo solo un breve periodo di presenze relegato appunto al periodo del Settembre al Borgo. Troppo poco per un sito di grande bellezza e così ricco di storia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome