ROMA (Francesco De Sio) – Alla fine il miracolo non si è ripetuto. La Roma vince 4-2 contro il Liverpool, ma il parziale non basta a rimontare la sonora scoppola dell’andata. Se da un lato il pubblico dell’Olimpico ha applaudito i propri beniamini al termine di una gara giocata comunque con il cuore e di un secondo tempo eccellente.
GLI ERRORI
Pesano come macigni le disattenzioni giallorosse già nella prima mezz’ora. Che il Liverpool fosse una squadra temibile davanti era risaputo, probabilmente sarebbe bastato concedere meno campo (e coraggio) ai ragazzi di Klopp nei primi 30 minuti per spostare l’inerzia della gara a favore della Roma ben prima dell’ultimo quarto d’ora. Troppo pesanti gli errori in fase di impostazione che hanno permesso a Mané di realizzare il primo gol della serata, troppo approssimativa la marcatura della difesa su Wijnaldum in occasione del 2-1. E la rabbia aumenta pensando a quanto nel finale di gara i Reds si siano mostrati vulnerabile nella difesa negli ultimi 20 metri.
FATTORE ARBITRO
Se è vero come è vero che la qualificazione è stata persa soprattutto per la scellerata ora di gioco ad Anfield, è anche vero che questa sera gli errori dell’arbitro Skomina hanno pesato in maniera chiara sul risultato. Prima sull’1-2 quando Dzeko è stato fermato per un fuorigioco inesistente prima di essere atterrato da Karius, poi quando la mano di Alexander Arnord ha fermato la conclusione a botta sicura di El Shaarawy che sarebbe valsa il 3-2. In entrambi i casi si sarebbe trattato di rigore ed espulsione, in entrambi i casi gli inglesi l’hanno fatta franca.
MERITATI APPLAUSI
Al di là dell’esito della gara, degli errori e delle disattenzione, la cosa che più farà piacere ai tifosi romanisti è aver visto i proprio ragazzi lottare su ogni pallone con il cuore, credendoci fino all’ultimo. Sintomatica la voglia di disputare quegli ultimi 30 secondi di gara dopo il gol del 4-2. Tutto inutile, ma nonostante l’impresa fosse titanica sull’1-2, De Rossi e compagni non hanno mai mollato per regalare alla cornice di pubblico giallorossa un successo comunque prestigioso. Strepitoso El Shaarawy, ispiratissimo protagonista di una partita di qualità e quantità; eroico Dzeko, sempre presente in Europa quando il pallone cominciava a pesare, stoico Nainggolan, l’ultimo a mollare con una doppietta che ha regalato all’ultimo istante un sussulto di speranza. Rimandati Pellegrini e Schick, ma poco importa. La Roma di Di Francesco aveva fra i compiti quello di rimuovere la pesante immagine delle troppe figuracce in campo europeo. Almeno per quest’anno, missione compiuta mister.