Hub commerciale a Grazzanise, Schiavone (Confindustria): “Nessuna rivalità con Capodichino”

CASERTA – Il progetto dell’aeroporto civile a Grazzanise si scontra con le resistenze di chi, come la Gesac, società che gestisce Capodichino, teme di perdere ricavi. E in questo frangente i parlamentari locali brillano per assenza. Ma la rivalità fra i due scali, fa notare il presidente di Confindustria Caserta Beniamino Schiavone, non ha motivo di esistere.
Condivide le dichiarazioni rilasciate a “Cronache” dal presidente del consorzio Asi di Caserta Raffaela Pignetti, secondo le quali “probabilmente lo scalo di Grazzanise viene percepito come una minaccia per Gesac”?
Fra Capodichino e il progetto dello scalo merci di Grazzanise non c’è nessun tipo di concorrenza, anzi i due scali sono perfettamente integrabili. L’aeroporto di Napoli fa principalmente movimentazione passeggeri e anzi, se Grazzanise partisse, potrebbe alleggerirsi della componente merci e lo scalo casertano diventerebbe un riferimento per l’Italia centromeridionale per le attività cargo. Un’infrastruttura così importante deve trovare necessariamente l’impegno delle due istituzioni principali interessate: Regione e Governo. La Regione ha affidato uno studio di fattibilità e dalle prime analisi viene fuori che ci potrebbe essere una concreta possibilità di dare luce al progetto, ma è evidente che prima di procedere in questo senso bisogna comprendere quali siano le reali intenzioni del governo. Serve fare chiarezza con il ministero della Difesa su un’eventuale coabitazione con l’attuale aeroporto ad uso militare e, laddove questo problema possa essere superato, l’infrastruttura deve rientrare nell’agenda del governo. L’attività politica dei parlamentari è importante per capire se il progetto può essere un reale contributo per il rilancio del territorio e dell’industria locale, che nell’ultimo semestre ha registrato risultati positivi.
Non vede resistenze da parte di Gesac?
Più che vedere resistenze da parte di soggetti che operano in questo settore, credo sia necessario che il progetto per Grazzanise possa arricchire l’agenda di governo. Se non c’è la volontà politica, si rischia di generare un mero dibattito, come purtroppo è accaduto negli ultimi 30 anni. E’ evidente che il contributo di Grazzanise all’economia e industria locali sarebbe enorme e potrebbe essere anche una possibilità di rilancio per il litorale domizio. Tutto il sistema di reti stradali e di accoglienza che si generano attorno all’aeroporto potrebbero dare un contributo importante risollevare le sorti di un territorio come il litorale che ha grandi potenzialità, ad oggi ancora inespresse perché in queste zone continua a prevalere il degrado, ma soprattutto l’assenza di idee progettuali.
Il ministro della Difesa Crosetto, nell’incontro di un anno fa con il consigliere regionale Alfonso Piscitelli e il sindaco di Grazzanise Enrico Petrella, ha mostrato apertura sull’uso civile…
Si è trattato di un incontro fugace, mentre va compreso che possibilità ci sono per la coabitazione o, nel caso non si tratti più di una struttura strategica, riutilizzarla pienamente come scalo merci. Il primo passaggio è una verifica con la Difesa: con i venti di guerra in Ucraina e Palestina, la questione va affrontata con chi opera nel settore.
Nell’incontro di mercoledì scorso in Regione il presidente del Consiglio Gennaro Oliviero ha detto: “Da un primo confronto sui dati possiamo affermare che si profila un orizzonte positivo che ci permette di ben sperare sulla realizzazione del progetto”. Cosa ne pensa?
La Regione sta comunque dimostrando di essere attiva sul progetto: lo studio è stato fatto e stando a quanto abbiamo appreso dalla stampa sembra che ci siano le condizioni per procedere. Servono tavoli di lavoro: far rimbalzare le idee attraverso la stampa è utile per fare comprendere il valore dell’operazione, ma queste iniziative hanno bisogno di lavori concreti e tavoli tecnici con Regione e Governo. Confindustria darà la sua disponibilità.
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