Milano, 25 mag. (LaPresse) –
Dopo quattro giorni di raduno a Montichiari e di allenamenti sul campo del Rugby Calvisano l’Italrugby si è imbarcata questa mattina a Malpensa sul volo che porterà gli Azzurri in Giappone dove, nelle prossime tre settimane, è in programma l’ultimo tour estivo del quadriennio che porta alla Rugby World Cup 2019.
Conor O’Shea e gli atleti convocati per la tournée nel paese del Sol Levante hanno fatto rotta verso Hong Kong dove li attende la coincidenza per Tokyo: domani, dopo lo sbarco nella capitale giapponese, trasferimento a Ueda-Sugadaira, la località d’altura dove la Nazionale – capitanata nelle prossime settimane dal tallonatore Leonardo Ghiraldini con Tommaso Castello scelto come vice – preparerà il debutto di sabato 2 giugno a Nagano contro Yamaha Jubilo, formazione del massimo campionato nipponico.“Troveremo un clima caldo e umido, differente da quello a cui siamo abituati, e la partita di Nagano contro Yahama sarà molto utile e importante per acclimatarci e farci trovare pronti ai due test-match del 9 giugno a Oita e del 16 giugno a Kobe contro il Giappone” ha dichiarato il CT dell’Italia, Conor O’Shea.
“Negli ultimi due anni – ha detto il tecnico irlandese della Nazionale – abbiamo lavorato molto e cambiato tante cose, abbiamo alzato la competitività della Nazionale. In questo tour sarà importante non solo essere competitivi, siamo qui per vincere e vogliamo farlo nei due test contro il Giappone, ma per riuscirci dobbiamo imparare a gestire a nostro favore quei piccoli momenti che cambiano l’energia di una partita”. “I risultati dell’Italia, comunque, sono un mio problema, una mia responsabilità. Ai giocatori, come sempre, abbiamo chiesto di concentrarsi sulla prestazione. Abbiamo fiducia che sia buona abbastanza per vincere i due test match” ha proseguito O’Shea.
“Il Giappone ha fatto vedere una grande prestazione a novembre contro la Francia e i Sunwolves nel Super Rugby stanno ottenendo risultati importanti, noi come ho detto abbiamo fatto molto ma rimane moltissimo da fare. Siamo al 50% del nostro potenziale, ma la mentalità del gruppo è cambiata, la fiducia è aumentata, abbiamo fatto passi avanti nel fitness, sviluppato una grande competitività interna aumentando la profondità della rosa. Ripenso al 6 Nazioni e, escludendo la prestazione contro l’Irlanda, in tutte le altre partite avremmo potuto vincere gestendo diversamente alcuni momenti che hanno modificato l’inerzia delle partite. Ora siamo pronti per fare un ulteriore passo di qualità – ha detto il CT azzurro – e dobbiamo mettere pressione su noi stessi per accrescere ancora il nostro livello”.
“Ho molta fiducia per il futuro di questa squadra – ha proseguito O’Shea – perché penso non solo ai giocatori convocati per il tour, ma anche a tutti quelli che non partono oggi con noi come Parisse, Esposito, Boni, Sarto, Gori, Mbandà, Giammarioli e altri ancora ed ai tanti giovani che premono alle loro spalle come Pettinelli, Cannone, Rizzi, Lamaro, Zanon e altri ancora. Ecco, questo è il motivo per cui vedo un grande futuro per l’Italia.
Ma, intanto, dobbiamo vincere e vogliamo cominciare a farlo in questo tour: siamo professionisti e siamo qui per vincere da subito, ma abbiamo posto le fondamenta del nostro sistema e del nostro futuro”. O’Shea ha, infine, ringraziato l’ex tecnico degli All Blacks Wayne Smith che in questi giorni ha affiancato lo staff azzurro: “Wayne è una figura incredibile, sarà con noi sino alla partita contro Yamaha e spero possa tornare per il primo test contro il Giappone. Per noi tecnici e per i giocatori è fantastico averlo con noi. C’è molto da imparare per tutti da un uomo che ha vinto due Rugby World Cup e che è un tecnico e una persona eccezionale. E’ un privilegio averlo con noi”.