Paracadutista 42enne muore a Bismantova, sequestrata l’attrezzatura

Il bolognese è morto questa mattina in provincia di Reggio Emilia. Secondo gli inquirenti l'uomo avrebbe effettuato tre lanci e al terzo il paracadute non si sarebbe aperto. E precipitato al suolo dopo un volo di decine di metri, morendo sul colpo

La Procura di Reggio Emilia

REGGIO EMILIA – Un volo di decine di metri prima dell’impatto fatale con il terreno: è così che è morto Alessio Stipcevich, paracadutista 42enne residente ad Anzola Emilia di Bologna. Mentre era impegnato in una serie di lanci sulla Pietra di Bismantova l’uomo è precipitato al suolo. L’allarme è scattato verso le 11. Immediato l’intervento dei soccorsi. Ma non c’è stato nulla da fare. Secondo gli inquirenti giunti sul posto la fatale caduta sarebbe avvenuta al terzo di tre lanci. Ancora incerte le cause della tragedia. Il magistrato ha disposto il sequestro dell’attrezzatura.

Il volo fatale

E’ una soleggiata mattinata di luglio quando, all’incirca verso le sette del mattino, Alessio Stipcevich inizia la sequenza di lanci che lo porteranno al tragico epilogo della sua vita. Il luogo prescelto dall’uomo, il settore del ‘pilone giallo’ della Pietra di Bismantova. Un punto tradizionale per tutti i praticanti dello sport estremo. La formazione rocciosa, lunga circa un chilometro, larga 240 metri e alta 300 è meta frequente di escursionisti. L’uomo si sarebbe lanciata da quella che viene confidenzialmente chiamata la ‘roccia banana’. Tutto sembra procedere per il meglio. Nessuno problema al primo lancio, effettuato verso le 7 e 30. Anche al secondo tentativo non sorgono problemi. Ma al terzo qualcosa non va. Il paracadute non si sarebbe aperto e l’uomo sarebbe precipitato sulla nuda roccia del costone, morendo sul colpo.

L’indagine dei carabinieri

Ancora incerte le cause che hanno portato al tragico volo. L’unico dato certo è che il paracadute dell’uomo non si è aperto. La indagini sul posto sono state portate avanti dai carabinieri della stazione di Castelnovo Monti in provincia di Reggio Emilia. Secondo i militari l’uomo avrebbe effettuato un totale di tre lanci. Ma al terzo il dispositivo in dotazione all’uomo non si sarebbe aperto. L’uomo si è quindi schiantato al suolo, morendo sul colpo. Il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta, il magistrato Maria Rita Pantani, ha disposto perciò il sequestro dell’attrezzatura del paracadutista.

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