Consip, Anzaldi (Pd): “Devastata la vita di Tiziano Renzi, non accada mai più”

"Con un avviso a pagamento sulla Nazione, Tiziano Renzi annuncia di essere costretto ad arrendersi, di essere costretto a dire basta. Dopo troppe amarezze e pur nel giorno in cui viene chiesta la sua archiviazione"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Michele Anzaldi

ROMA (LaPresse) – Consip, Anzaldi (Pd): “Devastata la vita di Tiziano Renzi, non accada mai più”. “Con un avviso a pagamento sulla Nazione, Tiziano Renzi annuncia di essere costretto ad arrendersi, di essere costretto a dire basta. Dopo troppe amarezze e pur nel giorno in cui viene chiesta la sua archiviazione. Ma noi non possiamo arrenderci. Dopo quello che gli è accaduto, sarebbe finalmente l’ora di lavorare tutti insieme affinché si possa dire: non succeda mai più. Senza entrare nel merito delle inchieste e della richiesta di archiviazione sul caso Consip, come anche delle prime condanne per diffamazione per quello che ha subito, bisognerebbe che tutti riflettano, dai media alla magistratura, dai social ai commentatori, su come è stato possibile devastare in questa maniera la vecchiaia di un nonno, additato all’opinione pubblica per la sola colpa di essere padre”. Lo scrive su facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

Consip, Anzaldi (Pd): “Devastata la vita di Tiziano Renzi, non accada mai più”

“Tutti riflettano – prosegue Anzaldi – su come è stato possibile e cosa è necessario fare affinché non accada più. Tiziano Renzi ha avuto anche problemi di cuore ed ha dovuto subire un’operazione. Per mesi abbiamo letto paginate di giornale, abbiamo assistito a fiumi di dibattiti in tv sulle vicende societarie di un piccolo imprenditore, la cui storia è stata simile a moltissime nel nostro Paese senza per questo che siano diventate un processo mediatico da prima pagina come la sua. Non soltanto quell’attenzione nei confronti di una persona che non ha incarichi pubblici, né li ha cercati, era sproporzionata, ma ora si scopre che era anche ingiustificata. Le scuse sarebbero quanto meno un gesto di educazione, ma fare in modo che non accada più è innanzitutto un dovere di civiltà”.

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