Agostino Santillo: “Per le Comunali aperti i tavoli con il Pd”

Agostino Santillo
Agostino Santillo

CASERTAI tavoli per le intese fra 5 Stelle e Pd in vista delle amministrative di maggio sono aperti e per la Città metropolitana di Napoli la lista non ha il simbolo, ma è composta da candidati pentastellati. Ne ha parlato ieri con “Cronache” il senatore Agostino Santillo, coordinatore del Comitato per le infrastrutture e la mobilità sostenibile dei 5 Stelle e componente della commissione Lavori pubblici.

Nel Movimento lei è dalla parte di Conte o di Di Maio?

Io sto con il Movimento 5 Stelle. Vediamo cosa succederà il 1° marzo: siamo sicuri che il ricorso del presidente sarà accolto. Mi ritrovo nel progetto di Conte e credo che la cosa giusta da fare sia avvicinare la parte più critica, ascoltarla e vedere come farlo crescere.

C’è stato anche un contrasto fra Fico e Di Maio sulle elezioni metropolitane a Napoli…

Dato che il presidente era sospeso, alcuni parlamentari hanno iniziato a dire “iniziamo a contarci”. Per evitare contenziosi sul logo si è preferito toglierlo e chiamare la lista “Territori in movimento”, ma i candidati sono tutti dei 5 Stelle. Fico ha fatto solo un intervento esortando a cercare di chiudere la lista. 

Il Movimento ha avuto un’evidente evoluzione. Quali sono i pro e i contro di questo cambiamento? Nei sondaggi avete perso terreno.

I pro sono portare una classe politica diversa con princìpi diversi: si vede che siamo esponenti della società civile vera. Senza di noi una persona come Conte non sarebbe arrivata e il Superbonus non sarebbe stato realizzato. I contro: da solo non puoi dettare le regole del gioco. Luigi Di Maio è l’esempio più classico del percorso di maturazione dei 5 Stelle. Il Movimento serviva perché la classe politica era diventata un tutt’uno con il Palazzo ed era completamente scollegata dal resto del mondo. Noi portiamo in dote molta esperienza territoriale, ma poca esperienza politica: siamo nati giocando al calcetto a 5 nel cortile condominiale e ci siamo dovuti adattare alle regole della Serie A e della Champions League. Devi cambiare, altrimenti non tocchi palla. 

Lei si sta spendendo per il Superbonus, ma ultimamente arrivano critiche e allarmi sul rischio di truffe, anche dalle Procure. 

La gente ha percepito che lo Stato dà il 110% di quanto speso in ogni caso, ma non è così: se un proprietario non trova chi acquista il suo credito, non sta scritto a nessuna parte che possa costruire la casa. Il problema delle frodi è la cessione del credito introdotta dal Decreto legge Rilancio. La detrazione che spetta per i lavori fatti può essere ceduta come credito. La guardia di finanza ci dice che solo il 3% delle frodi riguardano il Superbonus. In Campania abbiamo 6300 cantieri per investimenti ammessi a detrazione per totale di un miliardo e 360 milioni. La spesa media è di 580mila euro per ogni cantiere. Gli occupati nell’edilizia sono aumentati anche rispetto al periodo pre Covid. 

Quali sono i progetti più importanti sui quali sta lavorando per le infrastrutture in Campania?

Sono un estimatore dell’aeroporto di Grazzanise, ma bisogna vincere la resistenza da parte delle forze armate, perché la vocazione dello scalo è militare. La cosa migliore potrebbe essere la vocazione merci, in modo da alleggerire Capodichino. 

Intanto però il governatore De Luca vuole potenziare Pontecagnano.

L’aggiornamento del piano aeroporto ci dice che il potenziamento di Pontecagnano  non basta a soddisfare la richiesta di passeggeri per la Campania. Lo scalo salernitano può arrivare, se non vado errato, a 2-3 milioni di passeggeri, Capodichino a 10 milioni e mezzo, ma per la Campania il piano prevede 15-20 milioni. Qualcuno vicino a De Luca dovrebbe fargli capire che lavorando su Grazzanise non si esclude Pontecagnano. Lavoriamo molto anche sulla Napoli-Bari, che non prevedeva fermate a Caserta, per cui Terra di Lavoro rischiava di perdere la fermata della linea alta velocità: abbiamo sventato questo rischio, confermando la tratta AV Caserta-Roma. Siamo impegnati anche sul potenziamento ed efficientamento della rete portuale di Napoli con il miglioramento del collegamento ferroviario fra il porto e gli interporti e la Zona economica speciale. Per li litorale domizio-flegreo, l’alto Casertano e il Cilento abbiamo chiesto uno studio di Rfi per rendere efficiente il collegamento delle parti isolate e dei litorali. 

Un problema molto sentito dai cittadini è il pessimo stato delle strade. Che prospettive ci sono?

Abbiamo spinto molto per la realizzazione della Telesina: ci son i fondi e si farà. C’è poi il problema della manutenzione sulla statale Appia: questa strada è divisa in tronchi di gestione, per cui non è possibile individuare un unico soggetto fra Comuni, Anas e Provincia. Lo stato della strada è vergognoso. Farò mia ogni segnalazione sui problemi di chi percorre questa arteria e in questo senso e la porterò al ministro. Puntiamo anche a portare le infrastrutture ferroviarie di proprietà della Regione, come l’Eav, a Rfi. Sulla Circumvesuviana, ad esempio, abbiamo diverse stazioni inaccessibili ai disabili, perché non c’è neppur la possibilità di attraversare i binari. Se invece subentra il ministero delle Infrastrutture, lo standard deve diventare uguale a quello che vige in tutta Italia. 

E sul caro energia, a quali provvedimenti si sta pensando?

Stiamo attuando misure per aiutare le fasce  più deboli, ma il problema andava già affrontato anni fa e bisogna puntare sulle fonti rinnovabili. Siamo promotori dell’iniziativa delle comunità energetiche: più energia da fonti rinnovabili si produce, più soldi prende la comunità dal gestore. L’Italia può sostenersi sul fotovoltaico: non parliamo di nucleare, perché significherebbe fare passi indietro. 

Al congresso cittadino di Azione, sabato scorso, Carlo Calenda ha in pratica posto un aut aut al Pd: o i dem si alleano con lui o con voi. Come andrà a finire alle Amministrative di maggio e alle Politiche dell’anno prossimo?

Sui territori dove siamo pronti a ragionare con il Pd lo stiamo già facendo senza Azione. A livello nazionale, come ha già detto Conte, nessuno ha pensato a Calenda. Aspettiamo prese di posizione ufficiali da parte del Pd, che mi pare stia andando in direzione di un patto con i 5 Stelle. Mi sembra poco concreto pensare che Calenda possa formare uno schieramento con tutti i partiti tranne 5 Stelle e Fratelli d’Italia. 

A Caserta non siete mai riusciti a formare una lista per le Comunali: come mai?

Nel 2016 non è stata fatta per mancato raggiungimento della maturità delle persone che proponevano la lista. L’anno scorso stavamo realmente lavorando a una lista e avevamo parlato con l’associazionismo, poi, su spinta del nazionale, si è andati a trovare la quadra soprattutto nei capoluoghi e a Caserta si doveva ragionare con il Pd. Dove non si è trovata l’intesa abbiamo preferito fermarci perché il progetto era troppo in erba.

Che fine hanno  fatto cavalli di battaglia del Movimento delle origini come la rendicontazione delle indenità e il vincolo del secondo mandato?

Sono favorevole a concludere l’esperienza parlamentare dopo il secondo mandato, poi decide la rete. Per me due mandati sono tanta roba, poi ci si può candidare in altri enti, come ipotizzato dal nostro garante. Continuo a credere anche nella rendicontazione, io sono fra quelli in regola

Tanti esponenti dei 5 Stelle hanno lasciato il Movimento: le capita di parlarci e di chieder loro di ripensarci? 

A tutti dico che hanno fatto una fesseria. Abbiamo sempre creduto nel vincolo di mandato: se non fai più parte della forza politica con la quale sei stato eletto, devi dimetterti. Loro sono venuti mano al principio cardine, che poi dovrebbe valere per tutti i politici. 

E sui problemi ambientali, in particolare sul biodigestore da realizzare nel Casertano? 

Nei grandi centri urbani siamo favorevoli alla digestione anaerobica. Caserta è una grande area urbana, ma l’impianto va situato in luoghi consoni e Ponteselice non è un luogo adeguato. Si auspica che si trovi un luogo diverso e può darsi che non sia nemmeno Caserta. Ad ogni modo, il biodigestore non esaurisce i temi ecologici: avere dove portare la frazione organica dei rifiuti serve a poco se poi hai edifici che assorbono energia. 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome