Ahed Tamimi è libera, è l’icona della lotta palestinese: rilasciati i 2 street artist italiani

È stata liberata dopo otto mesi di carcere Ahed Tamimi, la 17enne diventata icona della resistenza palestinese contro l'occupazione israeliana dopo avere schiaffeggiato dei soldati israeliani in un video diventato virale

AFP PHOTO / Musa AL SHAER

MILANO (Chiara Battaglia – LaPresse) – Ahed Tamimi è libera, è l’icona della lotta palestinese: rilasciati i 2 street artist italiani. È stata liberata dopo otto mesi di carcere Ahed Tamimi, la 17enne diventata icona della resistenza palestinese contro l’occupazione israeliana dopo avere schiaffeggiato dei soldati israeliani in un video diventato virale. “La resistenza continuerà fino alla fine dell’occupazione”, ha promesso parlando davanti alla folla che l’ha accolta al rientro nel suo villaggio di Nabi Saleh, in Cisgiordania.

Ahed Tamini è libera, e sono liberi anche i due artisti

Alla sua vicenda si è legata nelle ultime ore quella dello street artist napoletano Jorit Agoch, che insieme a un altro italiano e a un palestinese è stato arrestato sabato a Betlemme dalla polizia di frontiera israeliana per avere realizzato un murales con il volto della ragazza lungo il muro di separazione fra Israele e la Cisgiordania. In serata è giunta la notizia del loro rilascio: “Apprendo con sollievo” che i due connazionali “potranno presto rientrare in Italia”, ha detto il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi.

Il murales era stato realizzato a sostegno della causa palestinese

Il murales, alto circa quattro metri, era stato realizzato mercoledì sul muro divisorio ricoperto di graffiti a sostegno della causa palestinese, sul quale ha dipinto anche Banksy. Jorit Agoch, che lo aveva realizzato con il viso coperto, ne aveva rivendicato il giorno stesso la paternità con un post su Facebook. Sabato sera un nuovo post: “Siamo agli arresti a Betlemme da parte dell’esercito israeliano. Chi può aiutarci per favore lo faccia”.

L’accusa: hanno danneggiato e vandalizzato il muro di sicurezza di Betlemme

L’accusa, per la polizia israeliana, avere “danneggiato e vandalizzato il muro di sicurezza nella zona di Betlemme”. Sempre secondo le autorità israeliane, i tre “hanno disegnato illegalmente sul muro, e quando i poliziotti di frontiera si sono mossi per arrestarli hanno provato a scappare a bordo della loro auto, che è stata fermata”. Domenica mattina la Farnesina aveva fatto sapere che il console italiano a Gerusalemme si era “prontamente recato nel luogo di detenzione a Gerusalemme insieme al legale di fiducia del Consolato che, in tarda notte, ha potuto incontrare i connazionali”. Poi, domenica sera, la notizia del rilascio.

Ahed Tamini era stata arrestata dopo aver schiaffeggiato due soldati

Ahed Tamimi era stata arrestata il 19 dicembre del 2017, nel pieno periodo delle proteste contro il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte del presidente Usa Donald Trump. Qualche giorno prima era stata filmata mentre schiaffeggiava due soldati israeliani nel terreno della sua casa di Nabi Saleh, vicino Ramallah. Con lei c’erano la madre Nariman, che è stata rilasciata con lei oggi, e la cugina Nour, liberata a marzo scorso. Al momento dell’arresto aveva 16 anni, 17 li ha compiuti in prigione.

“Un modello della lotta per la libertà”

Ad accogliere Ahed e Nariman, insieme a una folla di sostenitori e familiari, c’era il padre della ragazza, Bassem. In maglietta nera e kefiah, sciarpa simbolo della resistenza palestinese, la 17enne ha annunciato che intende studiare diritto per potere difendere “la causa palestinese”. Si è poi recata in visita alla tomba di Yasser Arafat a Ramallah, dove ha incontrato il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Quest’ultimo l’ha definita “un modello della lotta palestinese per la libertà, l’indipendenza e la creazione del nostro Stato”. Poi ha aggiunto: “La resistenza popolare pacifica è l’arma migliore per affrontare l’arroganza dell’occupazione e mostrare al mondo la sua barbarie”.

La Marina israeliana ha bloccato un’imbarcazione di attivisti

Intanto la Marina israeliana ha annunciato di avere bloccato al largo della Striscia di Gaza un’imbarcazione di attivisti con bandiera della Norvegia, la ‘Al-Awda’. Che provava a rompere l’embargo terrestre e marittimo imposto da Israele a Gaza da oltre 10 anni. Una seconda imbarcazione che fa parte dello stesso gruppo, la ‘Freedom’ con bandiera della Svezia, è attesa nella zona entro martedì.

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