Alleanza atlantica tra le pressioni di Trump e la voglia di autonomia degli europei

Trump vuole che i paesi membri spendano di più per la Nato. Domani e giovedì il vertice il vertice a Bruxelles

Trump
AFP PHOTO / SAUL LOEB

BRUXELLES – Questione (non solo) di soldi. Il twitt di Trump, pubblicato lunedì, ha preparato il terreno. The Donald ha dettato la linea. E il vertice di domani dovrebbe fare il resto. “Gli Usa spendono molto più a favore della Nato di qualsiasi altro paese membro. Non è giusto – aveva scritto il presidente – E’ inaccettabili”. In realtà i fondi che i paesi europei hanno riservato all’Alleanza atlantica dal 2015 ad oggi sono aumentati gradualmente. “Non basta”, aveva sostenuto Trump. La regola del patto, infatti, è un’altra: ogni nazione  deve spendere per la Nato il 2% del proprio pil. Ma non tutte rispettano la norma.

L’Allenza che scricchiola

Trump sa bene che la vicenda è ben più complessa. Non solo soldi, appunto. I paesi dell’Ue vorrebbero rafforzare la propria cooperazione militari: l’obiettivo è quello di affrancarsi dallo ‘scudo’ americano. Ottenere più autonomia. Ma è una strada impervia. Rischiosa. Anche perché non non tutti i membri dell’Unione Europea sono pronti a svezzarsi dal caro ‘Zio Tom’.

Il vertice

L’incontro di domani (che si replicherà pure giovedì) servirà a fare più chiarezza, forse. I vertici dell’Alleanza atlantica si vederanno a Bruxelles. E a tener banco sarà il solito Trump. Questo è sicuro

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