Olimpiadi 2026, l’Italia si candida e torna in auge l’ipotesi con più città

Una certezza e vari dubbi. L'Italia è in corsa per ospitare i Giochi Olimpici Invernali del 2026. Con quali, o quante, città resta invece il grande punto interrogativo

Foto LaPresse/ Gian Mattia D'Alberto 24-02-2018 PyeongChang Sport XXIII Giochi olimpici invernali di PyeongChang 2018 Snowboard Slalom gigante parallelo nella foto: Mirko FELICETTI Photo LaPresse/ Gian Mattia D'Alberto 2018-02-24 PyeongChang XXIII Olympic Winter Games Ladies' Snowboard Parallel Giant Slalom In the picture: Mirko FELICETTI

ROMA (Andrea Capello – LaPresse) – Olimpiadi 2026, l’Italia si candida e torna in auge l’ipotesi con più città. Una certezza e vari dubbi. L’Italia è in corsa per ospitare i Giochi Olimpici Invernali del 2026. Con quali, o quante, città resta invece il grande punto interrogativo.

Incassato il sostegno da parte del Governo

Incassato il sostegno da parte del governo il Consiglio Nazionale del Coni ha deciso all’unanimità di proporre la candidatura di una città italiana. Questo il sole attorno al quale, al momento, ruotano tre pianeti: Cortina, Milano e Torino in rigoroso ordine alfabetico. Per scegliere la città migliore ci sarà una commissione di valutazione ad hoc che avrà l’incarico di studiare i tre dossier formulando poi una relazione. Un lavoro che potrebbe terminare entro il 1 agosto o, più probabilmente, il 10 settembre. Queste le due date possibili per la convocazione del Consiglio che sancirà la candidata da presentare al Cio alla sessione di Buenos Aires in programma ad ottobre.

La commissione sarà coordinata dal segretario generale Mornati

La commissione sarà coordinata dal segretario generale Carlo Mornati. Con lui i due vice presidenti del Comitato Olimpico, Franco Chimenti (vicario) ed Alessandra Sensini, i presidenti delle due federazioni interessate Flavio Roda (Fisi) ed Andrea Gios (Fisg), la pattinatrice Valentina Marchei in quota atleti e Jacopo Luchini, atleta paralimpico. Concludono il gruppo i membri Cio Franco Carraro, Mario Pescante, Ivo Ferriani e quelli onorari Manuela Di Centa e Ottavio Cinquanta.

Il lavoro si baserà su tredici linee guida

Il loro lavoro si baserà su tredici linee guida. Oltre a quelli relativi al rapporto costi/benefici e alla sostenibilità tanto economica quanto ambientale, sono due i passaggi chiave. Al punto quattro si chiede “l’acquisizione della delibera piena e incondizionata del Consiglio Comunale della città” al dodici invece si parla di “possibilità di sinergie tra diverse località nell’ottica di presentare al Cio un progetto credibile ed innovativo”.

Si pensa alle città congiunte

Proprio queste due righe potrebbero mescolare le carte in tavola riportando in auge l’idea di candidature congiunte ‘Mi-To’ o, anche ‘Mi-Co’ per spingersi fino a quella delle tre città insieme. “Sarebbe una vera candidatura al 100% fieramente italiana – spiega il presidente del coni, Giovanni Malagò – non è un’opzione da escludere. Nel mio mondo dei sogni sarebbe una bella cosa”. Un auspicio ma anche qualcosa di più perché si tratta di una strada che il governo stesso ha chiesto di “verificare” se percorribile.

Il M5s spinge per Torino

A Palazzo Chigi infatti il M5S spinge per la Torino della sindaca Appendino mentre la Lega vede maggiormente di buon occhio le opzioni Cortina, caldeggiata dal governatore del Veneto Luca Zaia, e Milano, dove il sindaco dem Sala ed il presidente regionale leghista Fontana stanno lavorando a braccetto. Unire il tutto eviterebbe discussioni interne alla maggioranza. In tutto questo il Coni resta “laico” ed il tempo per trovare una sintesi stringe, “ma c’è” assicura Malagò. Ad oggi però le candidature in ballo sono tre e ben distinte fra loro. “Ma se la commissione riesce a fare qualcosa che al momento non è previsto….”, ragiona Malagò allora, dopo il no di Roma, l’Italia potrebbe davvero per una volta giocare di squadra.

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