Armi e droga a casa del cugino del boss

Armi e droga a casa del cugino del boss

NAPOLI – Arsenale e deposito di droga in casa: arrestato il cugino 34enne del boss omonimo della Vanella Grassi. Antonio Mennetta viene fermato, mentre cerca di calarsi dal balcone al primo piano. Si lancia dal terrazzino. Ma cade tra le braccia degli agenti della squadra investigativa del commissariato Secondigliano. 

E’ il cugino di Antonio Mennetta, 38 anni, che la Procura indica ai vertici della Vanella Grassi. 

Il blitz è scattato martedì sera in una traversa di via Miano. I poliziotti hanno cinturato il fabbricato: in quel momento non c’erano vie di fuga. Le armi erano in una botola nel soffitto. Lo stupefacente sparso nelle camere. Ma andiamo con ordine. Dagli uffici della questura fanno sapere che gli agenti del commissariato nell’ambito dei servizi mirati, nel transitare in via Vittorio Emanuele III a Secondigliano, hanno notato un soggetto con atteggiamento circospetto, che alla loro vista, si è diretto all’interno di uno stabile barricandosi in un appartamento al primo piano.

I poliziotti non hanno perso un secondo: hanno raggiunto l’abitazione e hanno fatto irruzione nel fabbricato, sorprendendolo mentre tentava di darsi nuovamente alla fuga, calandosi dal balcone.

A quel punto sono scattati gli accertamenti delle forze dell’ordine. Gli operatori, all’interno dell’appartamento, hanno rinvenuto 3 buste contenenti diverse dosi di marijuana per un peso complessivo di 658 grammi, 2 buste con un chilo e seicento grammi di hashish, 2 involucri di cocaina del peso di circa 11 grammi, 5 bilancini di precisione, diverso materiale per il taglio e confezionamento della droga, 3 cellulari. Non solo. I poliziotti hanno sequestrato 2 pistole, di cui una Beretta calibro 7,65 e un revolver calibro 38, entrambe con matricola abrasa, un caricatore con 7 cartucce calibro 7,65, 2 fucili, risultati entrambi rubati, 14 cartucce per fucile calibro 12 e 2.195 euro.

A quel punto il 34enne è stato fermato e accompagnato negli uffici del commissariato Secondigliano per le formalità di rito. Gli agenti hanno informato il magistrato di turno.  

Poco più tardi è stato tratto in arresto per detenzione illecita di sostanze stupefacenti, possesso di armi clandestine e ricettazione.

Sarà la magistratura nelle prossime ore a valutare la sua posizione, in base agli elementi raccolti dalle forze dell’ordine. Gli investigatori sospettano che fosse il custode. Il 34enne avrebbe custodito armi e droga per altre persone. 

Le verifiche delle forze dell’ordine vanno avanti in questa direzione. Secondo la polizia, la palazzina era sorvegliata dall’esterno, ma gli specialisti della Giudiziaria del commissariato (diretto dal vice questore Raffaele Esposito) sono riusciti a fare irruzione in pochi minuti. 

Spazio alle nuove leve dopo decine di arresti

Il cugino del 34enne ha lo stesso nome: Antonio Mennetta. Ma è considerato dalla Procura ai vertici della Vanella Grassi. 

Il 38enne fu arrestato il 4 gennaio 2013 dalla squadra mobile. Già allora la polizia lo riteneva uno dei ‘reggenti’. 

Oggi è cambiato quasi tutto nella cosca, che ha il quartier generale al Lotto G in via Antonio Labriola. C’è stato un ricambio generazionale, dopo gli arresti, che hanno disarticolato la vecchia guardia. Accade anche nelle altre cosche nell’area nord della città. Secondo gli inquirenti, la Vanella Grassi e i Licciardi si affidano a una catena di comando ristretta, riservata alle persone più vicine alla famiglia. E’ un modo per non perdere mai lo ‘scettro’. La Vanella ha provato a rialzarsi dopo decine di arresti. Non è stato facile. Soprattutto oggi risulta ancora irreperibile Gaetano Angrisano, anche lui indicato dalla Procura ai vertici della cosca. Ricercato da oltre un anno. 

Le forze dell’ordine gli devono notificare un vecchio ordine di carcerazione. 

Già due volte gli specialisti della squadra mobile hanno effettuato incursioni nelle palazzine popolari in via Antonio Labriola. In una volta ci sono andati vicino: sono certi che Angrisano fosse all’ultimo piano dell’edificio. Quando entrarono sentirono solo un rapido calpestio sul solaio. Poi nulla. 

Gli inquirenti contano di chiudere il cerchio nelle prossime settimane. Puntano sui controlli mirati al Lotto G. E sviluppi potrebbero arrivare già nei prossimi giorni.   

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