Arriva Ibra, così cambia il Milan di Pioli

Zlatan Ibrahimovic (Foto Spada - LaPresse)

Arriva Ibra al Milan: nuova iniezione di fiducia e di qualità per il Milan di Pioli. Ma con uno Zlatan in più, come cambia la squadra rossonera? Sono in tanti a chiederselo, addetti ai lavori e non. Certo è che, con Ibra, il Milan potrà trovare la via per uscire dal tunnel, da una crisi altrimenti irreversibile.  E intanto si pensa ad un’altra pedina in avanti: l’ex Andrea Petagna, oggi alla Spal.

La scossa

E’ la scossa adatta per un ambiente depresso come quello rossonero. Il cambio dell’allenatore non è bastato anche se, con Pioli, la squadra ha assunto una particolare fisionomia rispetto a quella confusionaria priva di identità di Giampaolo. Comunque Ibra è sempre Ibra, anche a 38 anni. E in aria di cambiamenti rossoneri, ci sono giocatori che avrebbero già la valigia pronta. I nomi sono noti ai più: Suso, Piatek, Kessiè, Rodriguez e qualche altro che finora non ha trovato spazio o ha reso meno del previsto.

Cambia l’attacco

E’ ovvio che con l’arrivo Ibrahimovic qualche pedina lì davanti potrebbe essere di troppo, tra questi Suso. Lo spagnolo è tra i giocatori che potrebbero lasciare Milanello nella sessione di mercato che si aprirà il 2 gennaio. Ma anche Piatek aspetta di conoscere la sua sorte: se rimanere al fianco del gigante svedese o trovare altre soluzioni lontano da Milano. Se Pioli dovesse decidere di proseguire con il 4-3-3 il pistolero sarebbe costretto a giocarsela con Ibrahimovic, il che non sarebbe cosa agevole. Tra i papabili a far compagnia a Ibra ci sarebbe a destra Calhanoglu, tagliando fuori proprio lo spagnolo Suso.

Con Petagna via Piatek

Le ultime notizie danno di un ritorno di Andrea Petagna al Milan, come vice Ibra. Ciò significherebbe la definitiva bocciatura per Krzysztof Piatek. Il club di via Aldo Rossi sarebbe infatti pronto a cedere il bomber polacco, anche in prestito, per consentirgli di rilanciarsi in un momento in cui stenta a decollare. Il ragazzo è l’ombra di se stesso: le 22 reti dello scorso anno restano un piacevole ricordo a fronte dei 4 gol messi a segno finora. Alla finestra starebbero più squadre interessare al pistolero: Genoa, Fiorentina e Atletico Madrid che sembra essere serieamente intenzionato.

Leao resta

Il giovane  portoghese potrebbe continuare la sua esperienza all’ombra della Madonnina. Anche se, al di là delle indubbie qualità, deve assolutamente migliorare il proprio rendimento, in particolare per ciò che riguarda l’approccio alle gare. Potrebbe essere impiegato da esterno sinistro del tridente nel 4-3-3 oppure da seconda punta in un ipotetico 4-4-2. In mezzo al campo, il Milan potrà ripartire da un rinato Bonaventura e Bennacer, con Krunic che andrebbe a sostituire il sicuro partente Kessié.

Ibra fa sempre la differenza

“Pur non correndo come un tempo – dice Ivan Carminati, preparatore atletico che ha già lavorato con lo svedese ai tempi dell’Inter – può fare sempre la differenza. E’ la sua natura. Può farla su calcio di punizione, da palla inattiva. Zlatan è un vincente, è una persona che non vuole mai perdere, nemmeno in allenamento”. E ha poi aggiunto: “L’età conta ma siamo di fronte a un’animale da palcoscenico. I leader sanno farsi riconoscere nei momenti più importanti. Io credo che lui possa fare ancora la differenza. Certo non si può pensare che faccia 50 partite e nemmeno 35 gol, però darà una mano al Milan per raggiungere i suoi obiettivi”.

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