E’ morto Antonio Megalizzi: è la quarta vittima dell’attentato a Strasburgo

I medici francesi sin da subito avevano spiegato che non era possibile intervenire chirurgicamente

Una foto tratta dal profilo Linkedin di Antonio Megalizzi, il giornalista italiano ferito +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

STRASBURGO – E’ morto Antonio Megalizzi. Il giornalista italiano coinvolto nell’attentato di martedì non ce l’ha fatta. Era in coma farmacologico. Uno dei proiettili esplosi da Cheriff Chekat lo aveva colpito alla testa, alla base del cranio.

La notizia è stata appresa dal premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa che ha tenuto a conclusione dell’incontro con i vertici degli altri Paesi dell’Unione. “Ci rattrista molto. Era un ragazzo che amava il vostro mestiere – ha commentato riferendosi ai giornalisti presenti in sala. – E amava anche l’Europa. Quello in Francia è stato un vile attentato”

I medici francesi sin da subito avevano spiegato che non era possibile intervenire chirurgicamente. Per cercare di salvargli la vita, però, le strutture di neurochirurgia dell’ospedale Molinette (diretta dal professor Diego Garbossa) e di rianimazione dell’ospedale Cto (diretta dal dottor Maurizio Berardino) dell’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino si erano dette pronte a fornire una consulenza per la valutazione del quadro clinico. Purtroppo le condizioni di salute di Megalizzi si sono aggravate.

L’attentato

Megalizzi, 28enne, originario di Trieste, in Francia  lavorava per la radio Europhonica. Il giovane era nei mercatini di Natale a Strasburgo, con altre due ragazze italiane, quando Chekatt, al grido di ‘Allah akbar’, ha iniziato a sparare. Con la morte del triestino sono quattro le vittime dell’attentato dell’11 dicembre scorso. A perdere la vita sono stati anche un turista thailandese, un cittadino francese in pensione e un uomo di origini afghane morto giovedì, che era in stato di morte cerebrale da dopo l’attacco. Resta gravissima una quinta persona, anche in questo caso in stato di morte cerebrale.

Le indagini

Intanto, sul fronte delle indagini, sono saliti a sette i fermi di persone dell’entourage del killer. Dopo i genitori, due fratelli e un amico stretto che lo ha ospitato la notte prima dell’attentato, altre due persone della cerchia di Cherif Chekatt sono state messe in stato di fermo nella notte. Secondo l’agenzia Amaq, organo di propaganda dell’Isis, il killer era un soldato dello Stato islamico

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