Autismo, un caso ogni 58 bambini: dati e servizi ancora scarsi

Non esistono dati certi sul numero di persone affette da autismo. Una ricerca condotta fra il 2000 e il 2010 negli USA dal Center for Disease Control di Atlanta sui bambini che via via compivano gli otto anni dimostra che l'autismo raddoppia nel decennio.

ROMA – Non esistono dati certi sul numero di persone affette da autismo. Una ricerca condotta fra il 2000 e il 2010 negli USA dal Center for Disease Control di Atlanta sui bambini che via via compivano gli otto anni dimostra che l’autismo raddoppia nel decennio. Passando dal 7 al 15 per mille, pari a un bambino ogni 58. L’aumento evidenziato in questi anni, spiega l’Associazione nazionale genitori soggetti autistici riportando i dati sul proprio sito web, “suggerisce un miglioramento nel riconoscimento e un migliore accesso ai servizi”. Secondo l’Angsa, i dati delle Regioni italiane sono scarsi e disomogenei. Inoltre contano soltanto 3-4 bambini su 1000. Tuttavia i bambini con autismo sono molti di più, perché non vengono fatte le diagnosi, sopratutto per i casi meno gravi.

I dati

In precedenza altre ricerche condotte negli Usa dal Center for Disease Control stimavano una prevalenza della sindrome per un caso su 150 nati, mentre il confronto delle ricerche internazionali stima una percentuale media dell’1%. In Italia non esistono dati pubblici sul numero di persone coinvolte. Una ricerca condotta negli anni ’90 tra i nati a Stafford ha rilevato un rapporto di undici persone su mille. Sei bambini su mille possono essere diagnosticati all’età di 4-6 anni (Baird 2006). Secondo il rapporto Istat sull’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado stima gli alunni con disabilità pari al 3,1% degli alunni (86.985 nella scuola primaria e 66.863 nella scuola secondaria di primo grado). Di questi il 41,9% nella scuola primaria e il 49,8% nella secondaria di primo grado hanno una disabilità intellettiva. Mentre seguono con il 26% e il 21,4% i disturbi dello sviluppo e del linguaggio.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome