Autonomia: sprint d’autunno. De Luca tuona, Schlein tace

Nazareno in ferie, il figlio del governatore: “Sud penalizzato”

NAPOLI – Mentre Elly Schlein e gli altri vertici del Partito democratico e delle forze di centrosinistra si godono giornate di ferie, caratterizzate da un sostanziale silenzio su temi cruciali, il dibattito sull’autonomia differenziata va avanti. Il ministro Roberto Calderoli ha ribadito che la riforma vedrà la luce all’inizio dell’anno nuovo e il suo progetto è tra i primi che saranno trattati dal Parlamento alla ripresa delle attività dopo la pausa di agosto. Un tema sul quale non mancano tensioni all’interno della maggioranza romana, ma Giorgia Meloni tira dritto e il centrodestra alla fine proverà a portare a casa l’approvazione senza spaccarsi. L’opposizione invece non è stata in grado finora di mettere in campo alcuna mobilitazione e l’unico tentativo di alzare la voce, anche in queste ore di gran caldo e di vacanze per molti, è chi sta vicino al governatore della Campania, Vincenzo De Luca. In particolare è il figlio Piero, parlamentare democrat, a riaccendere la miccia della polemica politica: “Spiace constatare l’incapacità del Governo che anziché affrontare i problemi degli italiani si dimostra in grado solo di attaccare e penalizzare ogni giorno il Mezzogiorno. Le scelte politiche fatte a oggi si ripercuotono soprattutto contro il Sud. Pensiamo alla decisione disastrosa di eliminare il Rdc, al taglio di 16 miliardi di interventi del Pnrr, che colpisce in particolare i territori meridionali. E ancora, alla scellerata rimodulazione di oltre 2 miliardi di fondi per le infrastrutture voluta da Salvini, che toglie sempre al Mezzogiorno per dare al Nord – ha detto il segretario di presidenza gruppo Pd Camera – Come se non bastasse, in queste ore i saggi del Comitato Clep, nominati dallo stesso Calderoli, confermano il grave allarme che come Partito Democratico stiamo lanciando da mesi sull’autonomia differenziata spacca Italia. Il progetto di riforma leghista infatti, non solo metterebbe a rischio i conti pubblici, ma provocherebbe anche evidenti riduzioni di risorse e servizi ai danni delle Regioni meridionali, aumentando i divari esistenti. La destra si ostina a parlare di Nazione ma è la vera nemica dell’unità nazionale”. Alla ripresa delle attività parlamentari, il testo continuerà a essere esaminato in commissione Affari Costituzionali al Senato, dove verranno ascoltati prossimamente anche i componenti del Comitato per i Livelli essenziali di prestazioni. E senza un’opposizione compatta, con Calderoli che ha già tenuto diverse audizioni, la riforma passerà. De Luca senior ha annunciato una mobilitazione per l’autunno, diversa dal salottino convocato da Schlein a Napoli sullo stesso tema poco settimane fa. A difendere la ‘ditta’ del centrosinistra è rimasto solo il governatore campano e pochi altri. Il Mezzogiorno si gioca una parte del proprio futuro sulla questione dell’autonomia differenziata. Un tema sul quale servirà un confronto vero, anche aspro, per trovare soluzioni unitarie e non ulteriormente divisive.

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