Bari: corruzione e contrabbando, 7 misure cautelari, coinvolto un appuntato della Guardia di Finanza

Sono stati sequestrati beni per un valore di oltre 100mila euro

Foto LaPresse - Marco Cantile

BARI – Sette misure cautelari sono state eseguite questa mattina dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Bari nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia chiamata ‘Porto Franco’. Le ipotesi di reato contestate sono contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione, collusione in contrabbando, commessi a Bari e Brindisi nel periodo 2020-2021. Gli indagati sono 13. Contestati, inoltre, i reati di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri aggravata dalla transnazionalità, associazione per delinquere, nonché detenzione e porto di armi.

Tre gli indagati finiti in carcere, tra cui un appuntato scelto in servizio presso il gruppo Bari della guardia di finanza, tre ai domiciliari e per un indagato è stato disposto l’obbligo di dimora. Sono stati sequestrati beni per un valore di oltre 100mila euro.

“Le indagini hanno consentito allo stato – secondo l’impostazione accusatoria e in attesa delle verifiche dibattimentali – di disvelare l’esistenza di un presunto contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri (Tle) in territorio pugliese, nonché alcune ipotesi di corruzione che avrebbero visto coinvolto un appuntato scelto del Corpo in servizio presso il valico portuale di Bari”, spiegano gli investigatori in una nota. Nel corso delle indagini il Nucleo Pef Bari ha operato un ingente sequestro di sigarette di contrabbando – originariamente dirette al porto di Bari e poi dirottate a Brindisi, con destinazione finale in provincia di Napoli – così effettuando un rilevante riscontro investigativo.

(LaPresse)

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