Bce, il gufo Lagarde lascia Qe e tassi fermi. Parte la revisione strategica ‘green’

Nel quadro di un quantitative easing che procederà al ritmo di 20 miliardi di euro al mese "finché necessario", si preannuncia una revisione a 360 gradi, che comprenderà un cambio di rotta nella comunicazione dell'Eurotower e l'ascolto di tutte le voci possibili

in foto il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde

MILANO – Sarà “un anno intenso”. Parola di Christine Lagarde, ex direttrice del Fmi e da luglio numero uno della Bce. Lagarde non vuole essere definita né un falco né una colomba e per sottolinearlo si presenta alla prima conferenza stampa del 2020 – la seconda della sua presidenza – con una spilla dorata a forma di gufo, animale che meglio rappresenta la sua linea, a metà tra severità e flessibilità. Il ‘gufo’ Lagarde si mostra nelle decisioni del Consiglio direttivo di Francoforte. I tassi restano fermi, ma si avvia ufficialmente una revisione strategica della politica monetaria.

Una revisione a 360 gradi

Nel quadro di un quantitative easing che procederà al ritmo di 20 miliardi di euro al mese “finché necessario”, si preannuncia una revisione a 360 gradi. Che comprenderà un cambio di rotta nella comunicazione dell’Eurotower e l’ascolto di tutte le voci possibili: accademici, economisti ma anche semplici cittadini. Una svolta che potrebbe investire anche il target di inflazione che la banca centrale si è sempre prefissata di raggiungere, un valore inferiore ma prossimo al 2%. Su questo punto però il ‘gufo’ Lagarde preferisce non commentare, limitandosi a dire che sarà fatta chiarezza a dicembre 2020. Data entro il quale terminerà la revisione strategica di Francoforte. Le sfide – come quelle sul commercio internazionale – rimangono, e la Bce è pronta ad affrontarle partendo da un’impronta più ‘green’.

Fermi i tassi di interesse

Restano fermi come da attese i tassi di interesse di Francoforte. La Banca Centrale Europea lascia il tasso principale a zero, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50%. I tassi rimarranno “su livelli pari o inferiori a quelli attuali” finché la Bce non vedrà convergere le prospettive di inflazione “robustamente” su un livello “sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel suo orizzonte di proiezione”. Riflettendosi sulle dinamiche dell’inflazione di fondo. Anche il quantitative easing proseguirà al ritmo di 20 miliardi di euro al mese “per il tempo necessario a supportare la dinamica dell’inflazione complessiva nel periodo”, sottolinea Lagarde.

La linea della Bce

Da questo punto di vista – per gli analisti – nessuna sorpresa. “Riteniamo tuttora che un ulteriore allentamento da parte della Bce sia possibile. Ma la differenza chiave è che ora la Bce probabilmente manterrà i tassi fermi a meno di un notevole peggioramento dei dati, mentre prima (con Mario Draghi) sembrava orientata a favore degli stimoli monetari a meno che i dati non mostrassero segnali di miglioramento”, spiegano quelli di Wells Fargo. Per gli analisti di Intermonte Sim, “il ‘gufo’ Lagarde non offre nuovi spunti”, mentre per quelli di Janus Henderson Investors, “se la conferenza di oggi ci ha insegnato qualcosa, è che dovremo aspettarci altre domande e riflessioni su come la politica della banca centrale possa avere un impatto sul cambiamento climatico e promuovere una politica più verde”.

I cambiamenti climatici

Nella sua revisione strategica la Bce valuterà infatti i temi “dei cambiamenti climatici” e degli effetti “dei tassi negativi”, conferma Lagarde. Sul fronte del cambiamento climatico la numero uno della Bce dichiara di sapere “che avremo un dibattito e ne discuteremo. Sarà un elemento di distruption”, cioè di rottura, “e ci chiederemo: quale sarà il ruolo delle banche centrali” in questo contesto? “So che sarà una sfida, ma se non lo faremo le conseguenze saranno significative”. Nella lotta al cambiamento climatico, “la responsabilità è di tutti”, ribadisce Lagarde.

(AWE/LaPresse/di Francesca Conti)

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