Bce non si scuce sul post-pandemia. Lagarde: “Discusso dello stop del Pepp? Prematuro”

E' necessario dunque restare in allerta. E preservare condizioni finanziarie favorevoli, dal momento che per l'Eurozona il ritorno ai livelli pre-Covid è atteso solo "nella seconda metà del 2022"

Foto DDP/LaPresse in foto Christine Lagarde

MILANO – Tassi fermi, avanti con il piano pandemico e nessuna novità. Sembra essere questa la sintesi dell’ultima riunione del Consiglio direttivo della Bce. O forse quello che vogliono far trasparire da Francoforte. Perché l’Eurotower avrà sicuramente iniziato a pensare al post-emergenza e al modo migliore in cui ritirare i sostegni all’economia senza dare scossoni alle forze dell’Eurozona. Anche perché ci sarebbero membri del board non perfettamente allineati a una politica da ‘colomba’ sul fronte degli aiuti. Ma da Francoforte tutto tace.

Lagarde rassicura

Anzi, la presidente Christine Lagarde rassicura che nel corso dell’incontro la Bce “non ha discusso di eliminazione graduale del Pepp. E’ semplicemente prematuro”. E’ presto anche perché, spiega Lagarde, “gli ultimi indicatori economici mostrano che l’economia si è contratta anche nel primo trimestre dell’anno”, anche se “punta alla ripresa della crescita nel secondo trimestre”. Le prospettive economiche sull’area euro, comunque, restano “offuscate dall’incertezza, dalla dinamica della pandemia e dal lancio delle campagne di vaccinazione”.

Si resta in allerta

E’ necessario dunque restare in allerta. E preservare condizioni finanziarie favorevoli, dal momento che per l’Eurozona il ritorno ai livelli pre-Covid è atteso solo “nella seconda metà del 2022”. In questo senso la Bce ha confermato il proprio piano di acquisto titoli pandemico Pepp da 1.850 miliardi almeno fino a marzo 2022 e il Quantitative easing al ritmo di 20 miliardi al mese. Fermi i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Bce rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.

Segnali di miglioramento

Emergono comunque “chiari segnali di miglioramento”, sottolinea Lagarde, spiegando che “vengono dall’avvio delle campagne di vaccinazione in molti Paesi europei”. “Ma i continui contagi e la pressione su alcuni settori economici, come quello della Sanità, contribuiscono a creare un clima di incertezza”, continua la numero uno dell’Eurotower.

Analisti concordi nel ribadire che la conferenza stampa di oggi rappresenta un non-evento, come da attese. “Per ora, la Bce è in una posizione relativamente sicura, anche se ancora fragile”, commentano gli analisti di Lombard Odier. Per Mfs Im è “probabile che i rendimenti dei Bund rimangano contenuti e gli spread dei bond governativi europei (EGB) relativamente bassi nel breve termine”. Moneyfarm sottolinea invece che “i miglioramenti sul fronte economico e la distribuzione dei vaccini potrebbero portare i tassi d’interesse europei a salire prima del previsto, comportando alcune sfide, non solo per l’obbligazionario, impattato per via diretta dalle decisioni della Bce, ma anche per l’azionario, le cui valutazioni si basano su una crescita degli utili spinta anche da una politica monetaria espansiva”.

(LaPresse/di Francesca Conti)

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