Blitz di Casapound alla Embraco, i sindacati: fuori la politica

Foto Carlo Lannuttii/LaPresse

TORINO (Alfredo Stella) – Hanno dimostrato di non gradire e lo hanno strappato. Eppure quello striscione “occupiamo la fabbrica” affisso ai cancelli ormai sbarrati della Embraco di Riva di Chieri, in provincia di Torino, porta la firma di Casapound, la formazione di estrema destra capeggiata da Simone Di Stefano. Protagonisti del blitz davanti allo stabilimento torinese i due candidati alla Camera Marco Racca e Matteo Rossini, che si sono detti “pronti a sostenere gli operai qualora volessero occupare la fabbrica ed impedirne la chiusura”, spingendosi addirittura a promettere appoggio per un eventuale esproprio. Eppure ieri mattina i lavoratori della Embraco hanno strappato lo striscione affisso dai militanti della tartaruga frecciata. Un’azione poi accolta favorevolmente anche dai sindacati. “La difficile situazione della Embraco – ha detto Dario Basso, segretario della Uilm di Torino – non ha colore politico e la condizione dei 537 lavoratori non deve essere strumentalizzata per obiettivi diversi dalla salvaguardia del lavoro”.

 

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